All'ultimo saluto, il più triste, manca ancora una tappa: l'autopsia. L'ha disposta la Procura di Napoli, per rogatoria del sostituto procuratore di Benevento Donatella Palumbo, titolare dell'inchiesta dei carabinieri, per il 19enne di San Salvatore Telesino morto lunedì nel capoluogo partenopeo, dove era stato trasferito dopo essersi sparato alla testa nella notte tra sabato e domenica, secondo la ricostruzione dei carabinieri, per un litigio sul rientro a casa ad ora tarda.
Domani pomeriggio il Pm affiderà al suo consulente l'incarico per l'esame, che sarà eseguito subito dopo: un appuntamento per il quale è stato 'avvisato', come atto dovuto, per consentirgli di nominare un proprio specialista, il papà del giovane, difeso dall'avvocato Luigi Diego Perifano, la cui scelta cadrà sul dottore Michele Selvaggio. Per il genitore una ipotesi di omessa custodia di armi, prospettata in relazione alla pistola, detenuta legalmente, che il 19enne avrebbe afferrato all'improvviso, facendo fuoco contro se stesso.
Solo dopo l'autopsia saranno celebrati i funerali: il momento di cesura in un dramma che ha avuto una eco vastissima. Una tragedia che ha dato la stura a tantissimi commenti, accompagnata dallo sconcerto che ha attraversato l'opinione pubblica. Dominata dal dolore di chi voleva bene al 19enne e non riesce a darsi una spiegazione, perchè non c'è, sui motivi che lo avrebbero spinto a farla finita.