Emergenza idrica, è protesta: scattano le denunce

Centinaia di famiglie senz'acqua nella zona di Sant'Angelo a Cupolo. Denuncia in Questura

Sant'Angelo a Cupolo.  

 

E' emergenza idrica in alcuni centri dell'Hinterland e del Mediocalore del Sannio. Da giorni centinaia di famiglie sono senz'acqua o comunque la fornitura in tanti centri e razionata anche in orari inutili per i consumatori dell'Alto Calore Servizi che eroga il servizio idrico.

La protesta è esplosa a Sant'Angelo a Cupolo, Pietrelcina e tante altre persone residenti in frazioni o località sempre della stessa aerea che ormai da giorni si trovano ad affrontare una situazione di emergenza che, specialmente in queste settimane di gran caldo, crea disagi e non solo. Sono arrabbiati. I cittadini, specialmente della frazione Sciarra di Sant'Angelo a Cupolo hanno deciso di dire basta. Ed è per questo che uno di loro nelle scorse ore ha denunciato il disservizio in Questura. Nero su bianco.
“Ora basta – spiegano -. questa è una situazione che ormai si protrae da giorni, settimane e anche mesi. Nelle nostre zone l'acqua viene razionalizzata anche nei mesi invernali”. Razionalizzazione che spesso è finita al centro delle polemiche perchè fatta in base a criteri non meglio capiti e specificati. “Invece di togliere l'acqua quando non serve – ad esempio di notte precisano i residenti – tante volte chiudono i rubinetti nelle ore centrali. Quando si torna dal lavoro e non si può fare una doccia, non si possono lavare i piatti. La fornitura idrica è un servizio che paghiamo. Anche a caro prezzo”.

“Tre giorni senza acqua. Questa è la situazione che si sta verificando in questi giorni nella frazione di Perrillo nel comune di Sant’Angelo a Cupolo”, spiega, invece, un'altro utente che, anche in questo caso precisa: “Non è affatto una novità, anzi, questo è un problema costante con cui da anni ed anni è costretta a convivere la cittadinanza tutta. Il problema ovviamente crea profondo disagio, immaginiamo un anziano che vive da solo e che magari non acquista acqua in bottiglia, che facciamo? Lo facciamo morire di sete? Come fanno le attività commerciali , pensiamo ad un bar, a portare avanti il loro lavoro senza acqua? Di fronte all’indifferenza dell’amministrazione comunale e dell’ente Alto Calore, si vuole denunciare pubblicamente questa piaga che da tempo colpisce la frazione Sant’angiolese, stufi della mancanza di risposte risolutive, che arrivano da nessuna parte. L’acqua è un bene primario e in quanto tale deve essere assolutamente garantito, sollecitiamo gli enti e le persone preposte a prendere provvedimenti e a darci delle risposte”.

Non è escluso, intanto, che in queste ore il sindaco di Sant'Angelo a Cupolo, Fabrizio D'Orta, possa incontrare i vertici dell'Alto Calore ai quali chiedere spiegazioni sui disservizi che interessano il territorio.

 

Alessandro Fallarino