Contributi per danni alluvione 2015, sequestrati 128mila euro

Nel mirino della Procura i proprietari due abitazioni, un pubblico ufficiale e un tecnico

contributi per danni alluvione 2015 sequestrati 128mila euro
Benevento.  

Sono accusati di aver fornito falsa documentazione dei danni subiti a due abitazione durante l'alluvione del 2015 con lo scopo di ricevere gli indennizzi previsti dai ristori.

Truffa aggravata è l'accusa nei confronti di tre persone indagate per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, finite nel mirino della Procura di Benevento e destinatarie di un decreto finalizzato al sequestro preventivo per un valore di 128mila euro – pari ai ristori ricevuti, firmato dal Gip del Tribunale di Benevento. A notificare il provvedimento, questa mattina, sono stati i militari dalla Guardia di Finanza di Benevento che stanno conducendo le indagini. Provvedimento disposto nei confronti nei confronti di due privati cittadini (uno dei quali nel frattempo deceduto), unici soggetti residenti nel comune di Ceppaloni “ad aver beneficiato – spiega il procuratore capo Aldo Policastro - dei contributi pubblici statali erogati per far fronte ai danni derivanti dagli eventi alluvionali del 14 e 15 ottobre 2015, in concorso con un pubblico ufficiale del citato Ente e con un tecnico privato incaricato della redazione di una perizia asseverata circa i danni subiti dalle relative abitazioni, con artifizi e raggiri - consistiti nella presentazione delle domande di contributo pubblico statale”.

Domande che, secondo l'accusa, erano “corredate dalle false perizie asseverate redatte dal tecnico privato, la cui veridicità era stata ulteriormente attestata dall'incaricato” del Comune di Ceppaloni ed “inducevano in errore l’organo preposto alla concessione del beneficio economico in parola, che accoglieva le domande e consentiva all’Ufficio Tecnico del Comune di Ceppaloni di autorizzare il pagamento (non dovuto e quindi indebitamente percepito) dell’importo complessivo di 128mila euro”.

Secondo le indagini della procura condotte dalla Fiananza, inoltre, “A testimonianza della dubbia veridicità della perizia asseverata dal professionista, si rileva che lo stesso aveva, peraltro, riscontrato e rilevato danni identici per entrambe le abitazioni, pur situate in luoghi distinti del paese ed in un differente contesto geomorfologico”.

In particolare, nel corso delle attività investigative svolte, “la disamina della documentazione amministrativo – contabile acquisita, l’escussione di numerosi soggetti informati sui fatti, tra i quali anche dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni intervenute durante i soccorsi, corroborate dalla redazione di una dettagliata consulenza affidata ad un consulente tecnico nominato dalla Procura della Repubblica, hanno evidenziato come i due immobili, i cui proprietari hanno beneficiato dei predetti contributi pubblici, non abbiano riportato i danni strutturali dichiarati nelle perizie allegate alla domanda, quali conseguenza degli eventi alluvionali del 2015, da ritenersi del tutto insussistenti”.