Pascalucci, lunedì il 58enne dinanzi al gip: risposte o la scelta del silenzio?

Interrogatorio di Pasquale Ucci, dal 28 giugno sottoposto al divieto di dimora nel Sannio

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Benevento.  

Da lunedì scorso è sottoposto al divieto di dimora nel Sannio, lunedì prossimo comparirà dinanzi al gip Vincenzo Landolfi, che glielo ha applicato. E' l'appuntamento che attende Pasquale Ucci, 58 anni, di Benevento, del notissimo ristorante 'Pascalucci', tirato in ballo da una inchiesta del procuratore aggiunto Giovanni Conzo, da due giorni a Roma con la stesso incarico, del sostituto Giulio Barbato e della guardia di finanza che ipotizza una bancarotta fraudolenta.

Un addebito rispetto al quale resta da capire se Ucci, difeso dagli avvocati Andrea De Longis junior e Luigi Giuliano, risponderà o si avvarrà della facoltà di restarsene in silenzio. Si tratta di una inchiesta nella quale sono coinvolte anche altre cinque persone – familiari, parenti e non solo – che avrebbero fatto da 'teste di legno'.

Gli inquirenti sono convinti che Uci,"prima e dopo la sentenza di fallimento del 12.06.2018", avrebbe "distratto, dissipato, dissimulato ed occultato in tutto o in parte i beni aziendali, anche appropriandosene", e non avrebbe "tenuto le scritture contabili e/o le teneva in modo lacunoso tale da rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari della ditta individuale dichiarata fallita”.In pratica, sostiene l'accusa, avrebbe continuato a svolgere l'attività di ristorazione tramite l'interposizione fittizia di due società.

La misura a carico del 58enne, meno pesante della custodia cautelare in carcere che la Procura avrebbe voluto, appare, secondo il Gip, “adeguata a fronteggiare il pericolo di reiterazione del reato: impedisce a Ucci la prosecuzione dell'attività di ristorazione nel contesto territoriale nel quale abitualmente opera, non solo mediante l'impiego fraudolento del complesso aziendale Antica trattoria Pascalucci, ma anche attraverso strutture diverse, presso le quali Ucci potrebbe attrarre la propria clientela e che potrebbe continuare a gestire frodando i creditori, così reiterando la condotta di bancarotta, oppure impiegare beni mobili strumentali distratti dalla propria ditta (ad esempio,arredi ed attrezzature)".

Come è noto, il giudice ha anche ordinato il sequestro preventivo, per un importo di 528mila euro,  di una società e dei suoi beni aziendali, con la nomina come amministratore giudiziario, per la continuazione dell'attività, del commercialista Alessandro Lombardi.