Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, due dei cinque commercialisti tirati in ballo, al pari di un avvocato, nell'inchiesta del sostituto procuratore Assunta Tillo e della guardia di finanza sulle procedure di concordato preventivo e fallimento. Si tratta di Vincenzo Catalano e Luca Pulcino, colpiti, come gli altri, dall'interdizione per un anno dall'esercizio della professione disposta dal gip Vincenzo Landolfi, dinanzi al quale sono comparsi questo pomeriggio.
I loro legali hanno chiesto la revoca della misura: l'avvocato Italo Palumbo ha sottolineato che Catalano ha dismesso ogni incarico, gli avvocati Vincenzo Regardi e Roberto Pulcino hanno precisato che il loro assistito da un anno e mezzo non è più iscritto all'Albo dei dottori commercialisti.
Ha invece rinunciato all'interrogatorio Laura Paglia, anch'ella commercialista, in linea con la scelta compiuta anche da Mario Porcaro, Andrea Porcaro e dell'avvocato Fabrizia De Nigris, tutti rappresentati dall'avvocato Giuseppe Iannaccone.
La parola passa ora al Riesame, al quale le difee faranno appello contro l'ordinanza del dottore Landolfi, che, come è noto, ha invece respinto la richiesta di una identica misura anche per altre undici persone: professionisti ed imprenditori.