Ha fornito la sua versione dei fatti al sostituto procuratore presso il Tribunale per i minori di Napoli, che lo ha interrogato alla presenza dell'avvocato Gerardo Giorgione. Lui ha 17 anni ed è stato chiamato in causa dalle indagini dei carabinieri sull'aggressione della quale avevano fatto le spese, nella tarda serata del 7 aprile, due donne cinesi, accoltellate in casa.
Una brutta pagina per quale, dopo una tappa in carcere, è da due settimane agli arresti domiciliari Manuel Maturo (avvocato Antonio Leone), 18 anni, anch'egli di Benevento. La posizione del minore era stata trasmessa alla competente Procura partenopea, alla quale il giovane ha offerto una ricostruzione diversa da quella di Maturo, sostenendo che sarebbe stato lui a proporgli di rapinare le due straniere nel loro appartamento in via Sant'Antonio Abate, a poca distanza dall'Arco di Traiano.
Il 17enne avrebbe ammesso di aver puntato contro le malcapitate il coltello, che a suo dire gli sarebbe stato strappato dalle mani dal 18enne che, temendo che le vittime avessero una pistola, l'avrebbe usato contro una di loro, non contro entrambe. Lui, dunque, non sarebbe responsabile di alcun ferimento.
Come si ricorderà, comparso dinanzi al gip Loredana Camerlengo per l'udienza di convalida del fermo del sostituto procuratore Francesco Sansobrino, Maturo aveva respinto gli addebiti di tentato omicidio e tentata rapina, affermando che quella sera aveva solo intenzione di fare sesso, e che il minore lo aveva accompagnato.
Una volta in quell'abitazione, aveva aggiunto, entrambi avrebbero chiesto un rapporto in cambio dei 50 euro di cui Maturo era in possesso. Il 18enne si sarebbe appartato in una stanza, dalla quale, sentendo gridare, sarebbe uscito ad un tratto, scoprendo che la straniera rimasta con il 17enne era a terra, sanguinante. Lui – aveva proseguito – si sarebbe spaventato, al punto da decidere di andar via con il minore che, però, avrebbe colpito con un coltello anche la seconda donna, che aveva cercato di fermarli.
Quanto all'arma, ritrovata nel suo zaino, aveva precisato che era del suo compagno di avventura, che gli aveva chiesto di custodirla.
Secondo gli inquirenti, i due, col volto coperto da un cappuccio e da una mascherina chirurgica, e muniti di coltello, avrebbero minacciato le cinesi per farsi consegnare il denaro che avevano. Poi, di fronte alla loro opposizione, le avevano colpite ed erano scappati.