E' una vicenda che corre su due binari paralleli che sono però destinati ad incrociarsi: da una parte l'accertamento delle cause che ne hanno determinato la morte, dall'altra la ricostruzione delle fasi che l'hanno preceduta. E' la storia di un uomo di 75 anni, originario di Benevento, il cui cuore si è fermato per sempre ieri mattina, poche ore dopo essere rientrato nella sua città da un centro della provincia di Monza nel quale abitava da tempo, al pari dei figli.
Avrebbero voluto accompagnarlo loro, in auto, nel capoluogo sannita, ma lui aveva declinato l'offerta. Si era messo in viaggio in treno, con una tappa intermedia a Foggia. Lo aveva fatto martedì, dopo aver lasciato un carcere lombardo, nel quale era entrato sei giorni prima. Perchè ritenuto responsabile di aver violato i domiciliari ai quali era sottoposto per una condanna a 2 anni e 8 mesi, con rito abbreviato, stabilita in primo grado perchè avrebbe molestato, toccandole le gambe, una ragazza che aveva 14 anni.
Secondo i familiari e l'avvocato Gerardo Giorgione, che li assiste e curerà la presentazione di una denuncia, il 12 aprile, autorizzato ad uscire perchè atteso da una visita medica, il pensionato sarebbe stato visto transitare nelle vicinanze dell'appartamento, che a quanto pare è situato a poca distanza dal suo, della giovane. Una circostanza segnalata dai carabinieri, che avrebbe provocato il 14 aprile l'aggravamento della misura a suo carico: dai domiciliari, appunto, al carcere.
C'era rimasto sei giorni, poi gli era stato concesso nuovamente il regime iniziale- gli arresti in casa-, stavolta a Benevento. A dire dei suoi congiunti, era profondamente segnato da quanto gli era capitato, per questo nella serata del 20 aprile, dopo aver detto no ai figli che si erano detti disponibili a condurlo in macchina a Benevento, era salito a bordo di un convoglio ed aveva viaggiato tutta la notte, fino alla mattina del 21 aprile, quando aveva abbracciato la sorella che l'avrebbe ospitato.
Poi, nelle ore successive, il dramma – l'ipotesi più accreditata che sia stato colpito da un malore che non gli ha dato scampo - che ha reso inutile ogni soccorso. Nei prossimi giorni, su incarico della Procura, il medico legale procederà all'autopsia.