Non è un architetto, avvocatessa querelata: archiviazione

Indagine finita per professionista lombarda, denunciata da un architetto caudino

non e un architetto avvocatessa querelata archiviazione
Benevento.  

Quando aveva letto quelle parole nei suoi confronti, quel “autodefinitosi architetto” vergato da un legale, era rimasto di stucco. Aveva deciso di non passarci su, per questo aveva querelato per diffamazione l'avvocatessa lombarda dalla quale si era sentito offeso. Da qui un'inchiesta, che si è però conclusa con l'archiviazione stabilita dal gip Loredana Camerlengo, che ha ovviamente deluso le aspettative di un architetto caudino. Lo scontro era nato nel 2019, con la comparsa depositata in Tribunale dall'avvocato in qualità di difensore di una delle parti di un procedimento civile.

Nell'atto il legale aveva ricordato un'udienza del 2017, sostenendo che nel corso della stessa era stato escusso come teste il professionista sannita che, “autodefinitosi architetto, affermava di aver seguito i lavori... e che fa, inammissibilmente, per testimonianza, una perizia sull'immobile. Peccato che egli non risulti iscritto presso alcun Ordine provinciale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori come facilmente consultabile pubblicamente dall'albo nazionale”.

Una circostanza non vera che aveva scatenato la reazione dell'interessato, che con la sua querela aveva dato il là all'indagine, della quale il Pm aveva proposto l'archiviazione, sottolineando l'esistenza dell'esimente prevista dall'articolo 598 del Codice penale, trattandosi di “espressioni contenute in scritti diretti all'Autorità giudiziaria, provenienti direttamente da una parte processuale e concernenti l'oggetto della causa medesima”. E aggiungendo che “l'esimente – per la quale non sono punibili le offese contenute negli scritti e nei discorsi pronunciati dinanzi alle autorità giudiziarie e amministrative- annovera tra i suoi presupposti esclusivamente quello della pertinenzialità di quanto esposto all'oggetto della causa e non certo della sua veridicità, requisito ritenuto dal legislatore incompatibile con l'esercizio del diritto di difesa”.

Argomenti ai quali l'architetto si era opposto con gli avvocati Mariano Cesare e Carmen Esposito, inevitabile la fissazione di una camera di consiglio. Si è tenuta questa mattina, al termine la decisione del Gip di archiviare l'inchiesta a carico dell'avvocatessa, difesa dall'avvocato Luigi Bocchino.