Era accusato di simulazione di reato, di essersi inventato un investimento, un incidente stradale che, secondo la Procura, aveva invece provocato. Il motivo? Probabilmente per mettere nei guai la persona al volante dell'auto incriminata: l'ex cognato.
Arriva da Montesarchio la storia dai tratti grotteschi, ed interpretabile solo alla luce di motivi di astio endofamiliari, sulla quale ha oggi sentenziato il giudice Simonetta Rotili, che ha assolto, perchè il fatto non sussiste, un 25enne di Montesarchio.
Difeso dall'avvocato Teresa Meccariello, era stato chiamato in causa da un episodio accaduto nell'ottobre del 2017 in piazzetta Croce, dove -aveva raccontato- era stato travolto da una Golf il cui conducente, invece di fermarsi e prestargli soccorso, si era allontanato in tutta fretta.
Dopo le prime cure del 118, il malcapitato era stato trasportato in ospedale per problemi al collo ed alla testa, ignaro che l'automobilista lo stesse nelle stesse ore denunciando di essersi lanciato in strada all'improvviso, con l'intento di finire contro la macchina.
Un impatto che lui, aveva aggiunto, era però riuscito ad evitare. Una versione, quest'ultima, che le risultanze dell'attività investigativa aveva no confermato, da qui l'inchiesta a carico del 25enne e il suo rinvio a giudizio in un processo che, come detto, si è però concluso con la sua assoluzione.