Da mesi è agli arresti domiciliari, ma ora può colloquiare con chiunque e incontrarlo tra le mura domestiche. Lo ha deciso questa mattina il Tribunale di Benevento, che, incrociando una richiesta dei suoi legali finalizzata all'esecuzione di indagini difensive e anche di una consulenza tossicologica, ha revocato le prescrizioni a carico di Angelo Coppola (avvocati Francesco Contardo e Carmine Monaco), il 45enne di Scampitella imputato di omicidio stradale aggravato dall'uso di sostanze stupefacenti e dalla fuga, e di omissione di soccorso.
Le accuse gli sono state contestate per il terribile incidente che nel luglio del 2020 era costato la vita a Salvatore Scognamiglio, 50 anni, di Ercolano, operaio, sposato e padre di tre figli: i suoi familiari, parti civili, sono rappresentati dall'avvocato Saverio Donizetti -per la compagnia assicurativa, responsabile civile, l'avvocato Italo Benigni-.
Il dramma si era consumato a Scampitella, in via Città di Contra, dove, secondo la ricostruzione degli inquirenti, il Cherokee condotto da Coppola aveva investito il malcapitato sotto gli occhi di tre colleghi che come lui stavano lavorando alla fibra ottica. Il 50enne era stato trascinato per alcuni metri e poi schiacciato contro un autocarro fermo sul ciglio della strada; infine, era finito in una scarpata al pari del Suv, che si era ribaltato. Inutile ogni soccorso.
Coppola era stato fermato dai carabinieri e, su disposizione del sostituto procuratore Donatella Palumbo, trasferito in carcere, dopo essere risultato positivo a cocaina e cannabinoidi. Era rimasto nella struttura detentiva di Ariano Irpino, che successivamente aveva lasciato, anche dopo l'udienza di convalida dinanzi al gip Vincenzo Landolfi, quando aveva escluso di essere scappato, spiegando di aver raggiunto a piedi la sua abitazione, che dista neanche 200 metri, per chiedere aiuto. Il processo proseguirà il 4 maggio.