E' un'inchiesta di cui la Procura ha chiesto l'archiviazione perchè i suoi consulenti hanno escluso responsabilità, sulla quale si pronuncerà il gip Gelsomina Palmieri. E' stato chiamato a farlo dopo l'opposizione presentata dalle parti offese alle conclusioni dell'ufficio inquirente, che ha reso indispensabile la fissazione di una camera di consiglio.
Si è tenuta questa mattina, l'attesa è ora per la decisione del giudice su sette ginecologi, anestesisti, neonatologi e infermieri del Rummo, chiamati in causa, a vario titolo, dall'indagine sulla neonata nata morta il 22 maggio del 2018. Rita Pia, questo il nome che le era stato dato, era la secondogenita di una coppia di Cervinara, assistita dagli avvocati Vincenzo Sguera, Domenico Mauro, Viviana Olivieri e Daniele Sorriento.
Secondo una prima ricostruzione, la mamma – una 34enne- si era ricoverata intorno alle 20 del 21 maggio, per la rottura delle acque, ed era stata sottoposta ad un taglio cesareo la mattina successiva, quando dal suo grembo era stata estratta senza vita la piccola. Il marito aveva chiesto l'intervento della polizia, dando il là ad un'attività investigativa condotta dalla Squadra mobile e diretta dal sostituto procuratore Francesco Sansobrino, che aveva affidato ai dottori Antonio Palmieri, Ernesto Catena, Riccardo Margera e Roberto Paludetto l'incarico dell'autopsia.
Un esame per il quale gli indagati, difesi dagli avvocati Andrea De Longis junior, Marcello D'Auria, Angelo Leone e Vania Cirese, avevano nominato i dottori Omero Pinto, Michele Selvaggio, Fernando Panarese, Antonio Chiantera, Luciano Iannone e Francesco Raimondi; i genitori, invece, avevano scelto il dottore Giuseppe Vacchiano.
Il lavoro degli specialisti del Pm non ha ravvisato condotte di natura colposa – imprudenza, negligenza ed imperizia – a carico di medici ed operatori, da qui la proposta di archiviare l'inchiesta, sulla quale l'ultima parola arriverà ora dal Gip.