Volevamo cacciare i cinghiali, fucile comprato a Secondigliano

La versione del 30enne di Sant'Agata dei Goti, il gip ha confermato gli arresti domiciliari

volevamo cacciare i cinghiali fucile comprato a secondigliano

Nell'auto una doppietta calibro 12 con matricola abrasa

Benevento.  

Ha ammesso la detenzione di quell'arma clandestina, spiegando al gip Loredana Camerlengo, dinanzi al quale è comparso questa mattina per l'udienza di convalida, di averla comprata un paio di anni fa a Secondigliano. Una doppietta calibro 12 con matricola abrasa che avrebbe voluto utilizzare per una battuta di caccia al cinghiale. Era questa la destinazione di Antonio De Vivo (avvocato Pierluigi Pugliese), 30 anni, di Sant'Agata dei Goti, arrestato dai carabinieri, e del suo amico 48enne, anch'egli santagatese.

Viaggiavano a bordo di una Toyota Land Cruiser, condotta dall'indagato, che i militari della Stazione di Dugenta avevano fermato alla contrada Presta, rinvenendo due fucili: uno era posseduto legalmente dal passeggero, munito di porto dell'arma per uso caccia, mentre l'altro, sistemato nel bagagliaio, era risultato privo di matricola. De Vivo era finito ai domiciliari, dove la dottoressa Camerlengo lo ha lasciato