E' una inchiesta di cui la Procura aveva chiesto due volte l'archiviazione, incrociando sempre l'opposizione della parte offesa. Nella prima occasione era stato disposto un supplemento investigativo di tre mesi, nell'altra, invece, risalente ad un mese fa, il gip Vincenzo Landolfi aveva qualificato come tentate le ipotesi di reato di truffa e abuso d'ufficio (oltre a quella di falso), ordinando, dunque, una nuova iscrizione nel registro degli indagati.
L'inchiesta si è ora chiusa, chiamando in causa, il sindaco di Cusano Mutri, Giuseppe Maria Maturo (avvocato Antonio Barbieri), e il capo dell'Ufficio tecnico, Nicola Russo (avvocato Alberto Mignone). I loro nomi compaiono nell'avviso firmato dal sostituto Assunta Tillo, relativo ai lavori di somma urgenza dopo l'alluvione dell'ottobre del 2015.
Attenzione puntata, in particolare, sui verbali trasmessi qualche giorno dopo al Genio civile e sulle presunte modifiche che sarebbero state apportate nella seduta di giunta dell'11novembre sia al numero di protocollo sia agli importi degli interventi affidati a due imprese: inizialmente stimati in 325mila euro, poi ridotti a poco più di 32mila. Una presunta variazione che sarebbe arrivata dopo il tentativo di accesso agli atti operato quel giorno dall'ex sindaco Pasquale Frongillo – è rappresentato dall'avvocato Federico Di Mezza -, cui era seguita l'ulteriore trasmissione dei verbali al Genio civile.
Gli indagati, che ritengono di aver agito correttamente, hanno adesso venti giorni a disposizione per chiedere di essere interrogati o depositare memorie difensive, poi il Pm procederà alle eventuali richieste di rinvio a giudizio.