Polizia si difende: locali comprati con cambiali e prestiti

Interrogato il 57enne arrestato lunedì per riciclaggio: soldi presi da banche ed amici

polizia si difende locali comprati con cambiali e prestiti

L'indagato ha escluso qualsiasi coinvolgimento nella rapina da 250mila euro di cui aveva parlato un pentito

Benevento.  

Per un'ora abbondante ha fornito la sua verità al gip Gelsomina Palmieri, collegato a distanza dal Tribunle, che lunedì lo ha spedito in carcere nell'inchiesta del procuratore aggiunto Giovanni Conzo, del sostituto Maria Gabriella Di Lauro, della Squadra mobile e della guardia di finanza.

Documenti alla mano, e assistito dall'avvocato Vincenzo Sguera, Salvatore Polizia, 57 anni, di Benevento, già noto alle forze dell'ordine, ha respinto le accuse di riciclaggio ed intestazione fittizia di beni che gli sono state contestate. Lo ha fatto ripercorrendo le mosse fatte, partendo dal 1994, dal bar gestito al mercato dalla moglie, fino agli altri locali – pizzerie e punti di ristorazione – che sono stati sequestrati. Attività commerciali acquistate – ha sostenuto – non con i proventi derivanti da rapina, usura, estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti, come affermano gli inquirenti, ma attraverso prestiti bancari e di amici, e cambiali. Somme in parte rimborsate, acquisite lecitamente e non di provenienza illecita, ha continuato.

Precisando, rispetto alle due operazioni evidenziate nell'ordinanza di custodia cautelare, di aver ceduto ad un ristoratore un'attività, con locali ed attrezzature di proprietà di un'altra società, perchè non andava bene, e di aver fatto altrettanto con la seconda, passata ad un nipote che non era riuscito però a migliorarne la situazione, al punto da doverla chiudere nel 2020.

Un percorso complessivo da imprenditore che Polizia ha spiegato con la voglia di assicurare un futuro ai figli, che ha sempre aiutato e consigliato nella gestione.

Quanto alla rapina in banca da 250mila euro di cui aveva parlato un collaboratore di giustizia, indicandolo come uno degli organizzatori, Polizia ha escluso qualsiasi coinvolgimento, facendo notare alcune contraddizioni nelle quali a suo dire sarebbe caduto il pentito nella descrizione dell'episodio.

Al termine, l'avvocato Sguera ha chiesto la revoca della misura o la sua attenuazione: nelle prossime ore, dopo il parere del Pm, la decisione della dottoressa Palmieri.

Come è ampiamente noto, la Procura è convinta che Polizia avrebbe impiegato e trasferito in una serie di attività commerciali i proventi derivanti da alcuni reati, attribuendo fittiziamente la gestione e la titolarità ad altre cinque persone. Da qui la chiamata in causa di alcuni familiari e non, in concorso con lui, per intestazione fittizia di beni.