“Ho alle spalle un'organizzazione che se uno va dentro ce ne stanno altrettanti che stanno fuori”,gli avrebbe detto uno degli indagati. E' una delle minacce che sarebbero state rivolte ad un imprenditore perchè se ne stesse buono e, soprattutto, restituisse i soldi con gli interessi.
Interessi ritenuti usurari, uno dei capitoli dell'inchiesta che questa mattina è sfociata nell'arresto di cinque persone di Benevento: Vincenzo Collarile, 62 anni, Ivano Nizza, 47 anni, Cosimo Parrella, Pasqualino Parrella, 42 anni, Armando Piscopo, 45 anni. Per tutte una ordinanza di custodia cautelare in carcere adottata dal gip Gelsomina Palmieri, che ha detto no alla richiesta di sequestro preventivo dei beni di Piscopo, in una inchiesta nella quale sono state chiamate in causa, a piede libero, anche altre nove persone.
L'hanno firmata il procuratore aggiunto Giovanni Conzo, il sostituto Flavia Felaco, la Squadra mobile e la guardia di finanza, che l'hanno avviata dopo la denuncia presentata dalla parte offesa nel marzo del 2019. Usura, estorsione, anche tentata, e minaccia le ipotesi di reato. Gli indagati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Antonio Leone, Gerardo Giorgione, Angelo Leone e Grazia Luongo.