La sua 'colpa'? Essersi svegliato per il rumore ed aver chiesto il motivo del gesto vandalico. Ecco perchè quella notte dell'8 luglio del 2019, mentre in casa c'erano con lui la compagna ed il loro figlioletto, era stato costretto a fare i conti con tre persone che ne avevano combinate di tutti i colori.
Una di loro, Omar Guendoul, 22 anni, di Telese – la posizione delle altre due è stata stralciata -, oggi ha patteggiato dinanzi al gip Gelsomina Palmieri la pena, sospesa, di 1 anno e 3 mesi.
Difeso dall'avvocato Sergio Rando, il giovane era stato chiamato in causa dalle indagini dei carabinieri della locale Stazione sull'episodio del quale aveva fatto le spese, nella cittadina termale, un 24enne ed i suoi familiari.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i tre, colpiti all'epoca dal divieto di dimora, avevano fatto irruzione nell'abitazione del malcapitato che, destatosi all'improvviso, aveva domandato loro perchè avessero scagliato una bottiglia di vetro contro un armadio sistemato provvisoriamente come porta d'ingresso.
Loro l'avevano buttato giù e, una volta all'interno delle mura domestiche, avevano colpito il poverino con calci e pugni. Poi l'avevano minacciato (“Hai sbagliato con noi... Ti uccidiamo... E' solo l'inizio...”), avevano messo a soqquadro le stanze e danneggiato mobili e suppellettili. Infine, avevano rivolto lo stesso tipo di 'attenzioni' anche alla Peugeot 206 che la vittima aveva lasciato in sosta in via Roma.