Dall'autopsia la verità sulla morte del povero Giuseppe

Il 54enne di Guardia Sanframondi è deceduto al Rummo il 6 dicembre. Oggi l'esame

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Benevento.  

Da un lato il sostituto procuratore Marilia Capitanio ed il suo consulente, il medico legale Emilio D'Oro, dall'altro i due indagati e le parti offese, che a loro volta hanno provveduto a nominare degli specialisti di fiducia: nell'ordine, il professore Fernando Panarese e il dottore Miche Selvaggio.

Lo hanno fatto questo pomeriggio, nel corso dell'udienza fissata per affidare al dottore D'Oro, che subito dopo ha proceduto presso l'obitorio del Moscati, l'incarico dell'autopsia di Giuseppe Ruocco, il 54enne operaio, di Guardia Sanframondi, morto lo scorso 6 dicembre al Rummo, dove era ricoverato in prognosi riservata per un incidente accaduto due giorni prima.

Secondo una prima ricostruzione, Giuseppe era caduto in un capannone agricolo nel quale stava operando per conto dell'impresa di cui era dipendente, ed aveva battuto violentemente la testa. Soccorso, era stato trasportato in ospedale, dove i medici l'avevano giudicato in prognosi riservata. Poi le sue condizioni si erano aggravate, fino al momento in cui il suo cuore si era fermato per sempre. Sessanta i giorni a disposizione per depositare le conclusioni dell'autopsia, che dovrà indicare cosa abbia determinato la fine dell'uomo. Un dramma al centro dell'attività investigativa dei carabinieri.

Come anticipato, due le persone indagate al momento: la titolare della ditta e il responsabile della sicurezza del cantiere, difesi dall'avvocato Nino Lombardi. Per i familiari del 54enne gli avvocati Raffaele Benevento e Cecilia Del Grosso.