Ha accolto in toto le richieste avanzate dopo l'interrogatorio dall'avvocato Paolo Abbate, che nel frattempo aveva fatto ricorso al Riesame, ed ha revocato sia il sequestro della società, sia l'interdizione temporanea dall'attività di impresa disposta per il suo amministratore. Sono le decisioni adottate dal gip del Tribunale di Reggio Calabria, Caterina Catalano, per la 'Mec 2000' di Airola, una società di ferramenta ed infissi, e Francesco Ciambriello, che ne è il vertice.
Si tratta dell'azienda finita nella bufera lo scorso 28 maggio, quando era stata colpita da una ordinanza firmata dal gip Filippo Aragona in una indagine della Dda di Reggio Calabria e della guardia di finanza, che aveva interessato più province ed era sfociata in numerosi sequestri ed arresti, sul sistema attraverso il quale sarebbero stati pilotati più appalti per favorire la 'ndrangheta.
Ciambriello, in particolare, era stato chiamato in causa per una gara d'appalto nella provincia di Reggio Calabria, alla quale avrebbe preso parte come componente di un presunto cartello di imprese. Addebiti che l'imprenditore aveva respinto.