Era accusato di aver violato le prescrizioni della sorveglianza speciale alla quale era sottoposto, e di averlo fatto in due distinti episodi, finiti al centro di altrettanti processi. Imputazioni dalle quali Michele Mastrovito (avvocato Mario Feo), un 45enne di Paduli, è stato assolto in entrambi i casi dal giudice Sergio Pezza perchè il fatto non sussiste.
La prima contestazione era relativa al rinvenimento nella sua abitazione, durante un controllo, di tre telefonini che non avrebbe potuto possedere. Due cellulari erano però privi di sim e non funzionanti, spiega la difesa, ed il terzo di proprietà della convivente.
L'altro addebito riguardava il percorso che l'uomo avrebbe fatto in auto dopo essere stato autorizzato a raggiungere, da Paduli, San Giorgio del Sannio per una visita medica. La macchina era stata infatti fermata a Ponticelli, ma la difesa è riuscita dimostrare che alla guida non c'era Mastrovito ma la sua compagna, che aveva scelto per inesperienza un tragitto più lungo di quello prescritto.