Ha lasciato il carcere di Poggioreale, dove era entrato lo scorso 15 maggio, ed è tornato a casa, ai domiciliari, Giuseppe De Camillis, 75 anni, di Fragneto Monforte, commercialista, giudice tributario fino allo scorso febbraio, quando è andato in pensione, arrestato , al pari di altre tredici persone, nell'inchiesta della Procura di Salerno e della guardia di finanza per corruzione in atti giudiziari.
L'attenuazione della misura cautelare è stata decisa dal Riesame, al quale avevano fatto ricorso gli avvocati Marcello D'Auria e Camillo Cancellario, che ha annullato due dei tre capi di imputazione contestati a De Camillis. Che, unico tra gli indagati, si era avvalso della facoltà di non rispondere quando, tre giorni dopo, era comparso dinanzi al gip Piero Indinnimeo, che aveva adottato nei suoi confronti il provvedimento restrittivo su richiesta del sostituto procuratore Elena Guarino. Diversa la scelta delle altre persone coinvolte, che avevano risposto alle domande, ammettendo in molti casi le proprie responsabilità.
Come si ricorderà, nel mirino degli inquirenti, supportati da intercettazioni e riprese video effettuate in un ascensore, una serie di sentenze che sarebbero state aggiustate dalla commissione tributaria regionale. Un giro di mazzette, sostiene l'accusa, che avrebbe riguardato due impiegati della commissione, sei imprenditori, quattro consulenti fiscali e due giudici, con imposte e sanzioni annullate per circa 15 milioni di euro.