"Locali inidonei, dipendenti non spostati": sindaco prosciolto

Sentenza per Giuseppe Di Cerbo, primo cittadino di Amorosi, accusato di omissione atti di ufficio

Benevento.  

Il sostituto procuratore Francesca Saccone aveva chiesto il rinvio a giudizio, ma il gup Loredana Camerlengo ha deciso diversamente. Ed ha stabilito di non doversi procedere, perchè il fatto non sussiste, nei confronti di Giuseppe Di Cerbo (avvocato Marcello D'Auria), sindaco di Amorosi, accusato di omissione in atti di ufficio.

L'addebito era stato prospettato in un'indagine centrata su una vicenda che risaliva al luglio 2017. Tutto era iniziato con la notifica di un verbale di prescrizione firmato dal Dipartimento di prevenzione dell'Asl - Servizio tutela della salute degli ambienti di lavoro. Un atto con il quale – secondo gli inquirenti - era stato imposto al primo cittadino, nelle more dell'adempimento delle altre prescrizioni stabilite dopo una ispezione compiuta a giugno, il trasferimento ad horas dei dipendenti comunali dagli ambienti di lavoro, giudicati non idonei, collocati al piano terra del Municipio.

Il motivo? “Pareti coperte da vistose e ampie aree di umidità e muffa, presenza di intonaco ammalorato e deteriorato, con ristagno di odori sgradevoli, rilascio di polveri di pigmenti dal pavimento, presenza di erbe infestanti all'esterno delle finestre, insufficienza ed inadeguatezza delle uscite di emergenza”. Un ordine che Di Cerbo avrebbe rifiutato di adempiere, né avrebbe pagato la relativa ammenda nei termini previsti, con una propria nota.

Una condotta nella quale la Procura aveva ravvisato l'omissione in atti di ufficio: un'imputazione che, come detto, è caduta, in linea con quanto sostenuto dalla difesa, al termine dell'udienza preliminare di questa mattina.