Condannati i cinque sanniti, di Montesarchio, che nel luglio dello scorso anno erano stati tirati in ballo, al pari di altri sei indagati, da un'inchiesta della Procura di Monza e dei carabinieri su una serie di furti di materiale plastico e mezzi compiuti e tentati in Lombardia tra ottobre 2017 e gennaio 2018.
Queste, in particolare, le pene stabilite dal giudice Emanuela Corbetta, che ha ristretto l'arco temporale rispetto a quello contestato, al termine del rito abbreviato scelto da sette persone: 7 anni e 2 mesi a Giovanni Parrella (avvocato Elena Cosina), 59 anni; 5 anni a Pietro Parrella, 56 anni; 4 anni e 8 mesi a Giuseppe Parrella, 51 anni; 3 anni e 2 mesi a Francesco Parrella, 54 anni – difesi dagli avvocati Pierluigi Pugliese e Mario Cecere -; 4 anni e 10 mesi a Daniele Porcaro (avvocato Stefano Alessandrelli), 26 anni.
Associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati e riciclaggio (quest'ultima imputazione è stata riqualificata come furto): queste le accuse a vario titolo, per le quali il Pm aveva chiesto 6 anni per Giovanni Parrella, 5 anni per Giuseppe e Pietro Parrella, 4 anni e 6 mesi per Francesco Parrella, 4 anni per Porcaro.
Nel mirino degli inquirenti era finito un gruppo che avrebbe 'bersagliato' più imprese delle province di Monza, Lecco e Brescia, dalle quali sarebbero stati trafugati in otto occasioni – altrettanti i tentativi - centinaia di bancali di polipropilene, trattori stradali e di targhe di autoarticolati, nonché gasolio, merci, attrezzature da lavoro, materiali da imballaggio, escavatori, muletti e transpallet.
Come si ricorderà, Giovani Parrella e Porcaro erano rimasti coinvolti, nel maggio 2018, nel primo troncone dell'inchiesta, già definito con le loro condanne.