Sarà interrogato domani, dal gip Loredana Camerlengo, Angelo Iannotta, 46 anni, di Sant'Agata dei Goti, l'appuntato dei carabinieri, in servizio fuori provincia, finito ieri agli arresti domiciliari perchè ritenuto il presunto responsabile dell'esplosione dell'ordigno che la notte di Capodanno, nella cittadina saticulana, aveva provocato gravi lesioni ad una 36enne che con il compagno stava festeggiando nella tendostruttura allestita in piazza Trieste.
Assistito dall'avvocato Antonio Mirra, l'indagato avrà la possibilità, se non si avvarrà della facoltà di non rispondere, di offrire la sua versione al giudice che ha adottato l'ordinanza di custodia cautelare nell'inchiesta del sostituto procuratore Francesco Sansobrino e dei carabinieri sull'assurdo episodio.
Come più volte ricordato, la malcapitata era stata colpita al torace e ad un polmone da una scheggia di un ordigno che, innescato all'esterno della struttura, “ad una distanza di 8 metri e 40 centimetri”, aveva bucato in tre punti il tendone e centrato la poverina, che si trovava due metri e mezzo più in là, rischiando di ferire anche altre persone.
Detenzione e porto illegale di materiale esplosivo, commessi nelle immediate vicinanze di parchi e giardini pubblici e con le aggravanti dei futili motivi, della minorata difesa nonchè con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione; di lesioni colpose gravi ed accensione ed esplosioni pericolose: queste le ipotesi prospettate nei confronti del militare, al quale gli inquirenti sono giunti attraverso l'esame delle immagini fissate dallla telecamera di un negozio, l'escussione di più testimoni ed il sequestro di un giaccone e degli indumenti che il 46enne avrebbe indossato quella notte.