Ha chiesto la condanna di tutti gli imputati, nella convinzione che l'istruttoria dibattimentale abbia provato “l'esistenza di un'associazione per delinquere finalizzata all'induzione, al favoreggiamento ed allo sfruttamento della prostituzione di cittadine straniere”. Donne che avrebbero avuto rapporti sessuali a pagamento con i clienti – con tariffe dai 50 ai 150 euro – del 'Manhattan', un locale di Bonito.
"Un'organizzazione rudimentale”, l'ha definita il pm Marilia Capitanio, “della quale facevano parte più persone, ciascuna con un ruolo”. E con un “promotore”: Antonio Maiello 68 anni, per il quale ha proposto 5 anni e 1000 euro di multa. Pena più lieve – 4 anni e 6 mesi e 800 euro – per Giancarlo De Nigris, 63 anni, di Benevento, “factotum e informatore di Maiello sul comportamento delle ragazze"; Gerardo Bellonia, 60 anni, di San Giorgio del Sannio, “che si occupava dell'alloggio”; Massimiliano Russo, 42 anni, di Torrecuso, Antonio Calandrelli, 52 anni, di San Leucio del Sannio, “autisti ed accompagnatori”; Gianpiero Polcino, 54 anni, di Benevento, Gianpiero Siciliano, 50 anni, di San Giorgio del Sannio, “che fornivano stanze di albergo o abitazioni alle donne”.
Queste ultime sarebbero state “procacciate e gestite” da Valentina Yatsik, 69 anni, Liudmilla Sinitko, 45 anni, di nazionalità bielorussa, Natascia Hcypaberka, 40 anni, ucraina, per le quali è stata chiesta, concessa l'equivalenza tra attenuanti generiche e la contestata aggravante, la condanna a 2 anni e 6 mesi (e 500 euro di multa) e la dichiarazione di intervenuta prescrizione dell'accusa associativa, non essendo stato loro addebitata, al pari di Siciliano, la recidiva reiterata infraquinquennale.
Fin qui le conclusioni del Pm, alle quali sono seguite quelle, ovviamente di diverso segno, dell'avvocato Federica Ventorino, per Siciliano. Erano da poco trascorse le 17 quando si è conclusa l'udienza.
La prossima è in programma il 14 febbraio: spazio alle arringhe degli avvocati Pierluigi Pugliese, Andrea De Longis senior, Mario Cecere, Vittorio Fucci, Federico Paolucci e Giuseppe Vanorio, poi la sentenza del Tribunale (presidente Fallarino, a latere Rotili e Telaro) su fatti che vanno dall'agosto 2002 all'aprile 2003, al centro di un'indagine dei carabinieri, avviata dalla Procura di Ariano Irpino, corroborata da intercettazioni telefoniche disposte in un'inchiesta antidroga della Dda e da servizi di osservazione, controllo e pedinamento dei militari di Benevento e Mirabella Eclano. Si chiamano servizi di 'Ocp'.
