Il 22 dicembre 2018, alle ore 19 a Benevento, presso la chiesa di “Santa Sofia”, alla presenza dell’Arcivescovo di Benevento Felice Accrocca, del responsabile dei Beni Culturali, monsignore Mario Iadanza, del presidente dell’Amministrazione provinciale Antonio Di Maria e del comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Napoli, il capitano Giampaolo Brasili, si svolgerà la cerimonia di riconsegna di numerosi beni, asportati in danno di istituti pubblici e privati del beneventano.
I beni sono stati recuperati durante un'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli, nata dagli sviluppi investigativi di una perquisizione, nei confronti di una persona residente in provincia di Napoli, delegata dalla Procura della Repubblica di Ancona per la ricerca di materiale archivistico-documentale, nel corso della quale venivano trovate.
Durante l'operazione sono stati quindi recuperati: “8 reliquiari, 1 pace ed una pergamena, asportati il 20 febbraio 1992 dalla chiesa di “San Salvatore”; 26 volumi, asportati in epoca imprecisata dalla Biblioteca Provinciale “A. Mellusi”; 1 volume, asportato dalla Biblioteca del Liceo Classico “Giannone”; 2 pergamene, 1 proveniente dall’Archivio di Stato e 1 dal Museo Diocesano; 31 documenti archivistici (lettere e manoscritti) risalenti al periodo 1913-1946.
Di fondamentale supporto alle investigazioni si sono rivelati gli elementi descrittivi e fotografici presenti nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dai carabinieri della Tutela del Patrimonio storico artistico e culturale, il più grande database al mondo contenente oltre 1.200.000 oggetti rubati e quasi 56mila denunce di furto.
I militari del Nucleo TPC di Napoli, dopo un'attenta analisi comparativa tra i dati descrittivi e fotografici delle opere sottoposte a sequestro e quelli presenti nella banca dati, ne accertavano la provenienza dai diversi enti sopra menzionati del beneventano.
L’importante ritrovamento testimonia, ancora una volta, come il costante monitoraggio del mercato antiquariale, nonché la perseveranza dimostrata dai militari di questo Reparto specializzato dell’Arma dei Carabinieri, permetta, anche a distanza di quasi tre decenni, di recuperare opere ormai ritenute perdute e di restituirle alla comunità di origine accrescendo, così, la coscienza identitaria nel rispetto e nella protezione del bene comune.