Pro loco e comandante vigili S. Agata, l'indagine prosegue

Denunce di Lubrano, il Pm aveva chiesto archiviazione per Iannotta

Sant'Agata de Goti.  

La Procura aveva proposto l'archiviazione, ma il gip Loredana Camerlengo, in linea con le sollecitazioni della parte offesa, ha deciso che debba proseguire per altri sei mesi l'inchiesta, innescata da più denunce del presidente della Pro loco di Sant'Agata dei Goti, Claudio Lubrano – è assistito dall'avvocato Pietro Farina -, a carico di Vincenzo Iannotta, comandante della polizia municipale del centro saticulano, difeso dall'avvocato Camillo Cancellario.

Nel mirino degli inquirenti sono finite una serie di vicende rispetto alle quali Lubrano ritiene che Iannotta avrebbe assunto nei suoi confronti, e dell'associazione di cui è responsabile, presunte condotte persecutorie che a suo dire non sarebbero state, però, solo una iniziativa personale. Attenzione puntata su controlli ed ispezioni, problemi che sarebbero sorti nella gestione di alcuni appuntamenti e, soprattutto, sulla delibera n.50 con la quale, il 15 aprile del 2016, la giunta del sindaco Carmine Valentino aveva stabilito all'unanimità la revoca del comodato d'uso alla Pro loco dei locali di Palazzo Mosera che ospitano la biblioteca intitolata a Michele Melenzio, storico e scrittore santagatese. Un atto vanificato dal Tar, che all'epoca aveva suscitato un notevole clamore, con appelli e prese di posizione degli opposti schieramenti politici.

Come detto, il Pm aveva chiesto di scrivere la parola fine sull'indagine, ma il Gip, dopo l'opposizione di Lubrano e l'inevitabile fissazione di una camera di consiglio, non ha accolto la richiesta di archiviazione “in quanto i motivi addotti non appaiono suffragati dall'esito dell'attività d'indagine che, invero, appare non essere stata compiutamente svolta”. Ecco perchè è “necessario cercare di comprendere se esistono effettive ragioni d'attrito tra le parti all'origine dell'adozione di atti amministrativi, fatti oggetto di sentenze civili dall'inequivoco tenore”. La conclusione della dottoressa Camerlengo: “Sono perciò necessari accertamenti penetranti da effettuare presso gli enti preposti mediante lo svolgimento di indagini complete da parte della polizia giudiziaria operante”.

Esp