Aggredito il giornalista Nuzzolillo: "Non mi intimoriscono"

Il fatto è accaduto nel pomeriggio dopo la partita tra Puglianello e Virtus Goti

Puglianello.  

A Sant'Agata, o meglio nell'ambiente calcistico saticulano, non hanno memoria corta. Essere spettatori disinteressati di una gara di calcio, può diventare il pretesto per regolare vecchi conti. E non importante se è passato del tempo dalla presidenza del Cerreto, può essere presa a pretesto anche la propria attività. Tutti conoscono Billy Nuzzolillo, tutti sanno che non ha peli sulla lingua e quando c'è stato da bacchettare lo ha fatto. Sia nell'ambiente sportivo che nell'attività di tutti i giorni.

Il pomeriggio passato a Puglianello è stato di quelli incredibili, un fulmine di violenza che si è abbattuto su chi, ormai, non ha più nulla a che fare col mondo del calcio, vive questo sport come una passione.

 

I FATTI – La violenza dei tifosi della Virtus Goti, squadra impegnata nella gara di campionato a Puglianello, si è scatenata a fine partita.

“All'inizio – comincia il giornalista sannita – è successo quello che accade ogni volta che vedo questa squadra. Il solito coro nei miei confronti “Nuzzolillo figlio di p...”. Oltre non si è mai andato. Mi aspettavo succedesse questo anche stavolta, non certo che passassero alle vie di fatto”.

E invece hanno deciso di passare dalle parole ai calci e ai pugni, in un crescendo di violenza che avrebbe potuto portare a ben altre conseguenze.

“Avevo già notato che c'era del nervosismo dopo la gara e che qualche tifoso si stava dirigendo verso gli spogliatoi con fare poco amichevole. Io aspettato che si esaurisse il tutto per arrivare alla macchina. Il problema è che la mia auto era vicina al pullman di tifosi goti. Quando sono tornati indietro ci siamo incrociati. Non c'è stato neanche il tempo di parlare, mi hanno accerchiato e hanno cominciato a colpirmi”.

 

NON E' UNA QUESTIONE SPORTIVA – La storia non è legata al periodo alla guida del Real Cerreto. Nuzzolillo se n'è accorto alla prima frase sentita: “e adesso scrivi anche questo”.

“E' indubbio che l'aggressione non è legato a un fattore sportivo, quanto alla mia attività di giornalista. Rispetto a quello che poteva accadere, è successo poco. Escoriazioni e varie contusioni. Poteva andarmi anche peggio se non fosse stato per l'intervento di qualche persona di Sant'Agata che si è frapposta tra me e questi facinorosi”.

 

NESSUNA INTIMIDAZIONE – Non serve questo per togliere la voglia di scrivere a Nuzzolillo. La paura è stata tanta, la voglia di arrivare in fondo e difendere il proprio pensiero, farà superare anche questa.

“Stiano tranquilli questi tifosi. Non mi intimoriscono certo così. Io continuerò a scrivere perchè amo ciò che faccio. Ma voglio andare fino in fondo e domani scatterà la denuncia”.

Fabio Tarallo