Caudini arrestati in Austria, interviene uno dei difensori

L'avvocato Giovanni Adamo assiste Gianni Nunzio Clemente

Montesarchio.  

In una nota l'avvocato Giovanni Adamo spiega che "la famiglia del giovane Gianni Nunzio Clemente, che vive stabilmente a Cirignano, piccola frazione del comune di Montesarchio, in provincia di Benevento,  appena avuta la notizia che il proprio figlio non era scomparso dalla Valle Caudina, bensì insieme ad un altro ragazzo di Airola, era stato rintracciato in Austria, perchè fermato prima, e arrestato poi, dalla polizia di Salisburgo con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di droga (circa 200 grammi di cocaina) e porto abusivo di una pistola con la quale, all’esito di un conflitto a fuoco, sarebbe stata anche ferita una persona, hanno preso immediatamente contatti con lo studio dell’avvocato Adamo. L’ inchiesta è nata nell’ambito di una presunta attività di spaccio internazionale dove sarebbero coinvolti altri personaggi che, attraverso la collaborazione di varie Autorità, hanno svolto capillari indagini investigative".

L’avvocato Giovanni Adamo,"alla luce della gravità delle imputazioni mosse al proprio assistito, si è messo subito a lavoro contattando la Cancelleria Consolare dell’’Ambasciata Italiana a Vienna, stando a stretto contatto con l’Assistente Capo Dott.ssa Elisabetta Mariotti, che sarà la Autorità italiana di riferimento in Austria.  Il difensore ha contattato anche il nostro Consolato Onorario a Salisburgo per conoscere con precisione i capi di imputazione, e per assicurare al detenuto uno status detentivo rispettoso e dignitoso. Ciò non è stato possibile poiché al momento dell’arresto i due giovani hanno dichiarato di non voler prestare nessuna forma di consenso alla divulgazione dei loro dati e dell’avvenuto arresto".

Appresa tale notizia, l’avvocato Giovanni Adamo "si è recato personalmente a Salisburgo, per avere colloqui con la polizia austriaca, al fine di conoscere il luogo di detenzione e di venire in possesso quanto meno degli atti relativi all’arresto, onde poter avere una cognizione completa dei fatti accaduti. Dopo essere venuto a conoscenza del luogo di detenzione, si è recato preso la casa circondariale di Salisburgo, per poter far visita al proprio assistito. Al momento, il Clemente si trova in stato di custodia cautelare, che a differenza dell’Italia ha durata molto più breve. Infatti, nel sistema penale giudiziario austriaco la custodia cautelare ha una durata di circa 14 giorni, che potrà essere prorogata per 2 mesi. In totale la sottoposizione alla misura della custodia cautelare in carcere non potrà superare il termine massimo di 6 mesi, salvo un provvedimento di proroga del giudice, in considerazione della particolare gravità del reato contestato. Nel momento in cui si concluderà la fase della custodia cautelare in carcere, avrà inizio il processo penale, che si celebrerà davanti al Tribunale austriaco con l’ausilio di un interprete che traduca la lingua tedesca in italiano, onde consentire l’esercizio del diritto di difesa degli arrestati. All’inizio del processo penale la difesa del Clemente sarà garantita dalla presenza in aula di un avvocato di diritto internazionale penale, iscritto al LAND (dipartimento di giustizia) austriaco, e dall’avvocato italiano nominato per tutelare nel miglior modo possibile la posizione processuale dell’imputato.All’esito del processo penale si intraprenderà la strada dell’estradizione in Italia, in virtù dei rapporti di bilateralità internazionale intercorrenti tra l’Italia e l’Austria".