E' una vicenda che ha comprensibilmente creato fibrillazione tra i diretti interessati: ventiquattro proprietari di appartamenti e locali commerciali in un immobile a Telese Terme, oltre al costruttore. Un palazzo finito nel mirino del Comune, che ne ha ordinato la demolizione di alcune parti: tutti i garage e due pilastri. Il motivo? Sarebbero state riscontrate presunte difformità strutturali, rispetto alle planimetrie ed ai calcoli depositati presso il Genio civile. Facile immaginare lo stupore e la preoccupazione scatenati dalla notifica del provvedimento, trasmesso anche alla Procura di Benevento, perchè valuti se esistano profili di natura penale.
Una situazione intricatissima per quanti hanno acquistato, contraendo un mutuo o impegnando i risparmi di una vita in uno dei pezzi di un fabbricato la cui realizzazione era partita nel 2009. Tre anni più tardi l'intervento era stato bloccato perchè, dopo l'inchiesta sugli appalti sfociata, nell'ottobre del 2016, nella condanna di primo grado per sette persone – tra loro l'ex sindaco D'Occhio – e nell'assoluzione e la dichiarazione di prescrizione per altre diciotto, era scattata una rivisitazione dei progetti presentati. I lavori erano poi stati ripresi e conclusi.
Ora, dopo i controlli operati dal Comune, dove sta svolgendo il secondo mandato il sindaco Pasquale Carofano, è arrivata la pesantissima tegola dell'ordine di demolizione, adottato perchè si ritiene, evidentemente, che l'immobile non corrisponda del tutto a quello previsto dall'elaborato tecnico a disposizione dell'ente locale; e che, dunque, debba essere adeguato. Resta da capire se l'atto sarà impugnato dinanzi al Tar o se possa superato da una richiesta di sanatoria. Nel frattempo, di certo c'è il timore di chi ha investito i propri soldi in un'abitazione o un locale – o entrambi – e adesso deve fare i conti con un problema non di poco conto.
(foto di repertorio)
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