Rifiuti tombati e bonifiche: indagato il sindaco di S. Agata

Chiesta archiviazione dell'inchiesta per abuso d'ufficio e diffamazione a carico di Valentino

Sant'Agata de Goti.  

E' una costola dell'inchiesta, di recente archiviata perchè nel frattempo è intervenuta la prescrizione dei reati, sulla gestione illecita dei rifiuti tra la fine degli anni '80 e la metà degli anni '90. L'aveva raccontata un pentito di camorra, indicando anche alcune zone della provincia d Benevento come il teatro dell'interramento di materiali più o meno pericolosi.

Tra i centri finiti nel mirino dell'attività investigativa c'è Sant'Agata dei Goti, il cui nome è riecheggiato questa mattina durante la camera di consiglio dinanzi al gip Maria Ilaria Romano, che dovrà stabilire se archiviare – come propongono il sostituto procuratore Maria Scamarcio e l'avvocato Marcello D'Auria, per la difesa -, proseguire, o disporre l'imputazione coatta – soluzioni per le quali spinge la parte offesa, rappresentata dall'avvocato Sergio Rando – , l'indagine per abuso d'ufficio e diffamazione a carico del sindaco di Sant'Agata, Carmine Valentino.

A chiamarlo in causa sono stati gli eredi del proprietario di un terreno alla località Cappellini nel quale erano stati rinvenuti rifiuti tombati nel 1994. Un problema per il quale nel gennaio 2016 il commissario prefettizio del Comune aveva adottato un'ordinanza con la quale aveva intimato, sia all'attuale proprietario del fondo, sia ai discendenti del vecchio, di produrre, entro 120 giorni, un progetto di bonifica ambientale. Un atto revocato in autotutela, ad aprile, dal sindaco Valentino, che nel frattempo il Tar, dinanzi al quale era stato impugnato, aveva sospeso.

La tappa successiva era stata una nuova ordinanza di Valentino, stavolta indirizzata solo agli eredi del vecchio proprietario, ai quali era stata attribuita la presunta consapevolezza dell'illecita attività di abbandono incontrollato dei rifiuti. Frasi che i diretti interessati avevano ritenuto lesive della loro dignità, per questo avevano presentato una denuncia, ravvisando anche presunti profili di responsabilità da parte di Valentino nella firma della seconda ordinanza, anch'essa peraltro sospesa dal Tar per carenza di istruttoria sia in relazione all'epoca di tombatura dell'immondizia, sia del coinvolgimento della vecchia proprietà. Una situazione che aveva indotto la Procura a proporre l'archiviazione dell'inchiesta nei confronti del sindaco, con inevitabile no delle parti offese. Di qui la palla al giudice, di cui, ora, è attesa la pronuncia.

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