Comandante vigili Sant'Agata, confermata l'assoluzione

Sentenza della Corte di appello per Valentino ed altre undici persone

Sant'Agata de Goti.  

Confermata dalla Corte di appello, alla quale si era rivolto il procuratore generale, la sentenza con la quale il Tribunale, nel dicembre 2013, aveva assolto, perchè il fatto non costituisce reato, le dodici persone che erano state chiamate in causa dall'indagine del sostituto procuratore Antonio Clemente e dei carabinieri della locale Stazione sul concorso per comandante della polizia municipale di Sant'Agata dei Goti. L'accusa contestata era quella di abuso d'ufficio in concorso, ed era relativa a fatti che risalgono al 2009.

L’elenco degli imputati includeva Carmine Valentino, sindaco ed assessore provinciale del Pd; l'allora vicesindaco Giovanni Viscusi, che nel 2010 si era dimesso sia da componente della Giunta che da consigliere comunale, gli assessori Giuseppe Izzo, Mario Maddaloni, Mario Petti, Giovannina Piccoli (attuale vice sindaco), Marco Razzano, Oreste Viola (gli ultimi due sono attualmente assessori); la segretaria comunale, Maria Antonietta Iacobellis, il dirigente dell'Area tecnica, Ciro Magliocca, Giuseppe Formisano (la prima presidente, gli altri due membri della commissione giudicatrice) e Vincenzo Iannotta.

Nel mirino degli inquirenti era finito il concorso interno con il quale Iannotta è diventato comandante dei vigili urbani della cittadina saticulana. Un concorso arrivato dopo quello, esterno, bandito dall'amministrazione Ciervo: aveva proiettato un'altra persona alla guida della polizia municipale, ma successivamente era stato annullato dal Tar e dal Consiglio di Stato. Attenzione puntata, in particolare, sulle delibere del 4 dicembre del 2009 e dell’11 gennaio 2010. Gli imputati, che hanno sempre sostenuto di aver agito con procedure legittime seguite anche da altri Enti locali, sono stati difesi dagli avvocati Marcello D'Auria, Lucrezia D'Abruzzo, Giovanni De Masi, Sergio Rando, Vittorio Fucci, Domenico Della Ratta, Luigi Diego Perifano, Vincenzo Sguera, Camillo Cancellario e Maurizio Capozzo.

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