17enne suicida a Bucciano, inchiesta riaperta: "Abusi"

istanza del legale dei familiari, il pm Tillo l'accoglie

Bucciano.  

L'aveva chiesta l'avvocato Antonio Leone, per conto dei familiari, il pm Assunta Tillo ne ha accolto le argomentazioni ed ha disposto la riapertura dell'inchiesta sulla tragica fine del 17enne di Bucciano che il 23 febbraio del 2016 era stato rinvenuto impiccato ad un albero nei pressi di un capanno alle spalle della sua abitazione.

La decisione è stata adottata alla luce dei nuovi elementi, evidenziati dal legale dopo l'analisi del fascicolo, relativi a possibili abusi e maltrattamenti di cui il giovane sarebbe stato vittima, e certamente non in ambito familiare. Un'indicazione contenuta anche nelle conclusioni del medico legale che aveva eseguito all'epoca l'esame autoptico, di qui la scelta di riavviare l'attività investigativa su un caso drammatico. Che, come si ricorderà, era nuovamente rimbalzato all'onore delle cronache un mese e mezzo fa, quando era stata archiviata dal gip Flavio Cusani, su proposta della Procura, l'indagine a carico di una persona che era stata chiamata in causa per un'ipotesi di istigazione al suicidio prospettata rispetto al rimprovero che aveva rivolto alcuni giorni prima ad alcuni giovani: tra loro il minore che poi l'avrebbe fatta finita.

Una storia finita nel mirino di 'Chi l'ha visto'?, sulla quale i genitori e le sorelle del 17enne si stanno da tempo battendo perchè venga fatta chiarezza. Sono convinti che il loro caro – descritto come uno studente dotato di una particolare sensibilità e di una spiccata vena artistica – sia stato il bersaglio di comportamenti che potrebbero averlo spinto al terribile gesto. Ecco perchè nei mesi scorsi avevano scritto anche al presidente della Camera e ai ministri della Giustizia e dell'Istruzione, chiedendo di approfondire tutti gli aspetti. “Per evitare che le vittime di bullismo siano offese, derise ed abusate solo perchè sensibili e diverse, e che si arrendano scegliendo la morte alla vita”.

Esp