Racket delle viti, i cinque indagati restano in carcere

Il Riesame ha respinto i ricorsi della difesa

Cerreto Sannita.  

Ieri l'udienza, nel corso della quale le parti – il pm Patrizia Filomena Rosa ed i difensori - hanno esposto le loro ragioni, oggi la decisione del Riesame, che ha respinto i ricorsi, confermando, dunque, la detenzione in carcere per le cinque persone nuovamente arrestate lo scorso 6 agosto – era già accaduto a marzo, ma poi erano tornate in libertà - nell'inchiesta 'bis' dei carabinieri del Nucleo operativo di Cerreto Sannita sul racket delle viti.

L'elenco degli indagati include Annibale Zotti (avvocato Antonio Barbieri), 66 anni, il figlio Antonio, 40 anni (avvocato Ettore Marcarelli), di Solopaca; Guglielmo Labagnara (avvocato Antonio Di Santo), 69 anni, di Guardia Sanframondi, Giovanni Coletta (avvocato Gabriele Nuzzi), 57 anni, di Castelvenere, e Raffaele Cavaiuolo (avvocato Ettore Marcarelli), 57 anni, di Solopaca, tutti colpiti da un'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Maria Ilaria Romano. Un provvedimento di cui la difesa aveva chiesto l'annullamento, ma che è stato ribadito dal Tribunale di Napoli.

Come più volte ricordato, l'attività investigativa è centrata sul denaro chiesto per la guardiania ai proprietari dei vigneti, che sarebbero stati costretti a sborsarlo per evitare il danneggiamento delle coltivazioni tra Guardia Sanframondi e Castelvenere. Estorsione, anche tentata, detenzione e porto illegale di armi e munizioni, ricettazione: queste le accuse formulate a vario titolo.

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