Una vendetta? E perchè? Le voci si rincorrono, le ipotesi si sprecano dopo l'attentato di ieri sera ad Arpaia, oscillando tra quella che farebbe riferimento all'intenzione di punirlo perche sarebbe intervenuto in difesa del padre che qualcuno avrebbe offeso, ed altre più indefinite, che rimanderebbero ad implicazioni diverse. Toccherà ai carabinieri sbrogliare la matassa, venire a capo del movente e degli autori del gesto che per un pelo non è sfociato nella tragedia. Perchè se Claudio D'Onofrio, 29 anni, è rimasto miracolosamente illeso, lo deve solo alla prontezza avuta nel gettarsi a terra. Mettendosi al riparo di quei colpi di pistola esplosi contro di lui da due malviventi giunti in sella ad un moto.
Non è escluso che abbia subito notato quelle brutte facce coperte da un casco, intuendo ciò che stava per accadere. Era nei pressi della sua abitazione in via Corte, è diventato il bersaglio di una 'missione' andata, per fortuna, a vuoto. Comprensibile la paura scatenata dal rumore delle diverse detonazioni: almeno cinque, secondo una prima ricostruzione.
Il giovane lavora per una ditta che si occupa di raccolta del ferro, a suo carico un processo, in corso, per un'accusa di concorso in omicidio colposo che gli è stata contestata per un incidente mortale che nel 2014 era costato la vita ad una ragazza di Moiano. Viaggiava su un'auto – il conducente ha già patteggiato – che si era scontrata con la Citroen Ds3 guidata da D'Onofrio.
Volevano soltanto ferirlo o miravano ad ucciderlo? Interrogativi ancora senza una risposta, sullo sfondo la particolare situazione di Arpaia. Snodo tra le province di Avellino, Caserta e Napoli, terra che ospita alcuni personaggi noti alle forze dell'ordine. Un destino comune ad altre realtà della Valle Caudina, un'area del Sannio particolarmente esposta al rischio. Come dimostrano gli episodi che la cronaca ha registrato solo negli ultimi giorni ad Airola: auto distrutte dal fuoco o dall'esplosione di una bomba.
Momenti che è complicato accomunare, prospettando un'unica regia. Ma che, inevitabilmente, preoccupano e non poco l'opinione pubblica, testimone di una escalation criminale che va soffocata. Evitando che il tiro venga alzato sempre più.
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