All'epoca – nel dicembre 2016 – il suo arresto non era stato convalidato dal gip Flavio Cusani, che lo aveva perciò rimesso in libertà. Una decisione impugnata dal sostituto procuratore Donatella Palumbo dinanzi al Riesame, che ha accolto il suo appello, disponendo la misura cautelare dei domiciliari, confermata dalla Cassazione.
Ecco perchè Giovanni Botticella (avvocato Luca Cavuoto), 52 anni, di San Leucio del Sannio, è stato sottoposto agli arresti in casa dai carabinieri, che il 9 dicembre dello scorso anno lo avevano fermato dopo aver rinvenuto, all'interno di un deposito in campagna a Beltiglio di Ceppaloni, una borsa contenente oltre 9 chili e mezzo di hashish (97 panetti) e 185 grammi di cocaina in sei involucri di plastica termosaldati.
Botticella era finito in carcere, aveva respinto ogni responsabilità quando era comparso dinanzi al giudice, che non aveva convalidato l'arresto perchè quel capanno, intestato all'indagato e ad altre persone, era accessibile a tutti. Dunque, nessuna ordinanza a carico dell'allora 51enne. Di diverso avviso il Riesame e, poi, la Suprema Corte.
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