Antonio Iarossi, il 59enne originario di Castelvetere in Valfortore e residente ad Airola era un imprenditore conosciuto sia nel Fortore che in Valle Caudina. È bastato fare pochi passi ad Airola e tutti hanno voluto spendere una parola in suo ricordo. Una mano assassino prima di Pasqua ha stroncato la sua esistenza con una punta da trapano prima, poi nel maldestro tentativo di far sparire il corpo ha provato anche a sezionarlo. Un macabro intento interrotto dall'arrivo di un altro operaio che ha fatto scattare l'allarme.
Antonio non era un semplice imprenditore. Non aveva certo voluto trasferire la sua impresa all'estero per risparmiare sui costi di manodopera. Anzi. Aveva scelto il Portogallo proprio per via del pregiato marmo rosa che si estrae in quella terra. Poi aveva stretto rapporti commerciali anche in altri Paesi, come il Venezuela, in Marocco e nei paesi Arabi. Insomma, un imprenditore come pochi come lo hanno definito il sindaco di Airola, Michele Napoletano, il parroco don Liberato e un suo collega di lavoro che lo conosceva da sempre. (la foto dell'azienda portoghese di Iarossi tratta dal sito http://www.cmjornal.pt)
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