Centro migranti sequestrato a Calvi, ecco gli indagati

Provvedimento del gip Palmieri su richiesta del pm Di Lauro

Calvi.  

Proprietaria dell'immobile, committente, progettista ed esecutore dei lavori, responsabili della struttura. Tutti chiamati in causa dall'inchiesta del sostituto procuratore Maria Gabriella Di Lauro sfociata questa mattina – vedi altro servizio – nel sequestro preventivo, ordinato dal gip Gelsomina Palmieri ed eseguito dai carabinieri, di un centro di accoglienza dei migranti a Calvi.

Sei le persone indagate: Luciana Bocchini, 82 anni, Mariano Bocchini, 79 anni, di San Giorgio del Sannio: la prima è la proprietaria, l'altro il committente dell'intervento sullo stabile, operato dalla ditta di cui è legale rappresentante Veronica La Rocca, 34 anni, di Benevento. Nell'elenco figurano poi Michele Intorcia, 67 anni, di Benevento, direttore e progettista dei lavori, Nunzia Romano, 45 anni, amministratore della Luanfra, la società che gestisce la struttura, ed il responsabile della stessa, Angelo Collarile, 45 anni, di Sant'Angelo a Cupolo.

Per gli indagati, difesi dagli avvocati Nazzareno Lanni, Nino Lombardi, Massimiliano Cornacchione e Guido Principe, alcune ipotesi di reato contestate a vario titolo: violazioni edilizie, uso di atto falso e frode nell'esecuzione del contratto. Nel mirino i lavori che sarebbero stati effettuati per adibire l'edificio a centro di accoglienza per i richiedenti asilo giunti nel Sannio, “in assenza del permesso a costruire e – si legge in una nota firmata, per il Procuratore Aldo Policastro, dal Procuratore Giovanni Conzo - in assenza del certificato di agibilità – abitabilità essendo quello utilizzato risultato falso”. Quello di oggi il terzo sequestro nelle ultime settimane, dopo quelli alle contrade Madonna della Salute e San Chirico.

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