E' un dato che fa da denominatore comune ad alcuni processi sui rapporti tra pubblica amministrazione e imprese: la genericità dei capi di imputazione, che costringe il Tribunale ad accogliere le richieste della difesa e a disporre che la Procura provveda a definirli. E' accaduto anche questa mattina nel corso del giudizio a carico delle diciotto persone ( e tre società) chiamate in causa dall'indagine sulla gestione degli appalti del Comune di Casalduni, diretta dal sostituto procuratore Antonio Clemente e condotta dai carabinieri. Nell'elenco figurano il sindaco Raimondo Mazzarelli, funzionari dell'ente e titolari di imprese. Il collegio presieduto dal giudice Fallarino ha infatti ordinato che il pm Donatella Palumbo, che il processo l'ha ereditato, integri il quadro accusatorio. Indicando, in particolare, le condotte di ogni imputato per corruzione, specificando appalti, delibere, gli atti contrari ai doveri di ufficio che sarebbero stati compiuti e le utilità che sarebbero state ottenute. L'inchiesta era rimbalzata all’attenzione dell'opinione pubblica nel marzo del 2013, quando erano state eseguite nove misure cautelari poi attenuate o revocate. Trentuno, complessivamente, le persone coinvolte, ma tredici posizioni (i dipendenti di una casa di riposo per anziani), relative a presunti illeciti in materia elettorale, erano state stralciate per la citazione diretta dal gup Sergio Pezza, che aveva disposto diciotto rinvii a giudizio dopo aver però deciso il non luogo a procedere per associazione per delinquere, perchè il fatto non sussiste, e l'intervenuta prescrizione di altre contestazioni.Le accuse a vario titolo vanno dalla corruzione alla truffa, al peculato e all’abuso d’ufficio; dal falso all’induzione indebita a dare o promettere utilità. Sono impegnati nella difesa gli avvocati Roberto Prozzo, Andrea De Longis junior, Marcello D'Auria, Giuseppe Sauchella, Federico Paolucci, Angelo Leone, Antonio Barbieri, Grazia Luongo, Vittorio Fucci, Alfredo Guarino, Lucia Catalano, Angelo Pica. Si torna in aula il 4 giugno.
di Enzo Spiezia