Uccise il figlio disabile, la difesa: perizia psichiatrica

Fissato il processo, chiesto il rito abbreviato per Luigi Piacquadio, ex segretario comunale

Montesarchio.  

Il processo dinanzi alla Corte di Assise è già stato fissato, nelle forme del giudizio immediato, per il 20 febbraio. Nel frattempo, però, l'avvocato Claudio Barbato ha chiesto per il suo assistito il rito abbreviato condizionato all'esecuzione di una perizia psichiatrica che accerti la capacità di intendere e di volere, al momento del fatto, di Luigi Piacquadio, 73 anni, di Montesarchio, segretario comunale in pensione, che il 10 settembre dello scorso anno aveva ucciso il figlio Domenico, 38 anni, disabile dalla nascita. Lo aveva colpito con una coltellata, poi aveva cercato di togliersi la vita. Fino a quel momento spesa ad accudire, con l'amore che solo un genitore può dare, quel ragazzo diventato uomo.

Un gesto terribile, maturato in un contesto familiare già appesantito da drammi precedenti. Interrogato prima dal sostituto procuratore Maria Gabriella Di Lauro e dai carabinieri, poi, dopo l'arresto, dal gip Roberto Melone, l'uomo aveva raccontato la paura che lo stava divorando. Piangendo, aveva ripercorso soprattutto gli ultimi dieci giorni, passati a pensare e ripensare a ciò che sarebbe accaduto a Domenico una volta rimasto solo. Non riusciva a togliersi dalla mente le immagini di un servizio televisivo sullo stato in cui vengono mantenuti, in certe strutture, coloro che non sono autosufficienti. Come il suo Domenico. Quelle scene avevano profondamente inciso sulla sua condizione, al punto da non farlo dormire. Lui non sarebbe stato al suo fianco per sempre, per questo era tormentato da ciò che il futuro avrebbe riservato al figlio. Ecco perchè si era convinto che tutti sarebbero stati più tranquilli se lui avesse armato la sua mano e l'avesse rivolta contro Domenico. Stava dormendo quando lo aveva centrato all'altezza del fianco sinistro, del cuore. Un gesto disperato.

Il 6 febbraio, intanto, è in programma la discussione del ricorso presentato dall'avvocato Barbato al Riesame contro il no del gip alla richiesta di disporre per Piacquadio, detenuto in carcere, i domiciliari presso una casa famiglia.