Nel pomeriggio di ieri a Montesarchio, nei pressi dell'Ufficio postale (leggi altro articolo) si sono vissuti momenti di paura e di confusione. Vigili del fuoco arrivati in tutta fretta in via Cervinara al pari delle gazzelle dei carabinieri. Quando i soccorritori e le forze dell'ordine si sono avvicinati ad un'aiuola e con cautela sono tornati indietro facendo allontanare immediatamente le persone che nel frattempo, incuriosite dai lampeggianti e dal “movimento”, si erano accalcate nella zona, tutti hanno capito che c'era un pericolo. Per lunghi minuti si è parlato di allarme bomba. Della presenza di alcuni fili che da dietro ad un muretto entravano direttamente nella cassetta di sfiato dell'impianto di gas metano.
Fortunatamente dopo poco nella zona è arrivato un tecnico dell'azienda che fornisce il Metano a Montesarchio ed ha svelato il mistero.
Quel cilindro di vetro collegato a due cavi elettrici e riempito con una sostanza verde non era altro che un'apparecchiatura utilizzata proprio dai tecnici del gas per azzerare la carica elettrostatica che per vari motivi si accumula lungo le tubazioni del metano. Il cilindro di vetro, infilato nel terreno, infatti, al suo interno contiene una soluzione che favorisce la conduzione elettrica, ossia una miscela di acqua e verderame, genericamente un anticrittogamico a base di rame utilizzato in agricoltura ma che in questo caso viene utilizzato per “scaricare” dall'elettricità statica i tubi in ferro. Certo che a guardare l'oggetto sinceramente un po' di preoccupazione sarebbe venuta a chiunque. Magari, trattandosi di una strumentazione provvisoria, alla prossima installazione si potrebbe pensare di mettere un cartello che spiega il funzionamento e il motivo per il quale si trova accanto alle cassette del metano.
Come si ricorderà, infatti, a scopo precauzionale, così come da protocollo, ieri sera nella zona sono state fatte allontanare persone e famiglie che abitano a ridosso delle Poste.
Al.Fa