Consiglieri si dimettono: cade l'amministrazione Marcasciano

Lettera di Claudio Lupo, uno dei consiglieri dimissionari ed ex assessore

San Bartolomeo in Galdo.  

Termina l'amministrazione del sindaco Gianfranco Marcasciano di San Bartolomeo in Galdo. Il terremoto è arrivato oggi dopo che la maggioranza assoluta dei suoi consiglieri si è dimessa. Una situazione che era apparsa delicata già con i tre consigli comunali andati deserti negli ultimi tempi. Oggi la decisione dei consiglieri di maggioranza.  

“Cari cittadini, è finita dopo poco più di due anni l’ esperienza amministrativa di Gianfranco Marcasciano. Si scioglie il consiglio comunale a causa delle dimissioni contemporanee  della maggioranza assoluta dei consiglieri”. Comincia Così la lettera dell'ingengere Claudio Lupo, uno dei consiglieri dimissionari che, nella giornata di oggi, hanno fatto venire meno la fiducia al sindaco Marcasciano che è di fatto decaduto.

“Per quanto riguarda la mia posizione – scrive Lupo -,  più di un anno fa, rassegnai le dimissioni da assessore  spiegando di non condividere un certo modo di amministrare caratterizzato dalla assoluta mancanza di un disegno politico e da logiche amministrative rispondenti  solo a scelte individuali e manie di protagonismo”. Poi Lupo entra nel merito della questione: “Il bilancio approvato ieri in consiglio trova i soldi (75.684,61 euro) per rifare una pavimentazione  migliorabile con pochi euro e non affronta il problema drammatico della viabilità rurale  che in alcuni casi non consente neanche il passaggio del pullman  per il trasporto scolastico. Questo è solo un esempio della miopia politica della orami ex maggioranza. Per non parlare della spregiudicatezza di atti amministrativi di dubbia legittimità... Da qui – conclude l'ex consigliere - la mia convinzione di rassegnare, insieme agli altri,  le dimissioni da consigliere comunale. Come avevo promesso in campagna elettorale la mia presenza in amministrazione si giustificava fintanto che mantenessi gli impegni assunti con voi. Ciò non è stato possibile ed è mio intendimento illustrarvi in altre sedi uno ad uno  i riscontri negativi avuti in Amministrazione quando ero assessore. Come promesso dunque eccomi dimissionario, fiero e sicuro di avere rappresentato al meglio le motivazione del sostegno elettorale di tanta popolazione”.