Alluvione e risarcimenti, incontro a Guardia Sanframondi

Focus con amministratori ed esperti dello Stapa Cepica

Guardia Sanframondi.  

Il 2 marzo prossimo scadono i termini per presentare le domande di risarcimento dei danni per il comparto vitivinicolo a seguito delle piogge alluvionali del 14 e 15 ottobre scorsi. Per fare chiarezza sul punto, l’Amministrazione Comunale di Guardia Sanframondi ha organizzato, insieme allo Stapa Cepica, un incontro informativo con i danneggiati per spiegare loro le modalità di compilazione e presentazione delle domande, che vanno inoltrate alla Comunità Montana. Il primo aspetto emerso è l’opportunità di una eventuale proroga rispetto alla scadenza del termine previsto, data la complessità della compilazione delle domande, la necessità di creare “computi metrici” (il danno subìto dall’azienda deve essere superiore al 30% della produzione lorda vendibile) non sempre di così facile calcolo per i non addetti ai lavori, nonché la difficoltà persistente per alcuni di accedere ai propri fondi. Si è chiarito che possono essere richiesti a contributo tutti i danni, quantificati “in circa 1200 ettari investiti e destinati a produzioni DOC e IGT, con perdita totale delle strutture produttive (vigneto) e di sostegno alla vite; necessità di estirpo e di reimpianto, comprensivo di asportazione di materiali; spietra mento; ripulitura da fango e limo; scasso; lavorazioni; sistemazioni superficiali e concimazioni: danno probabile comprensivi dei mancati redditi per primo triennio”, come esplica la Delibera di Giunta Regionale n. 640 del 2/12/15, che prosegue nell’elenco dei danni messi a risarcimento: danni in terreni “ove è possibile una azione straordinaria di ripristino, mediante l’asportazione di materiali inerti; asportazioni e sostituzione della palificata; ripristino corde e basette; movimenti di terreno e riporto di suolo agrario”, elencando poi anche i danni a fabbricati ed altri manufatti agricoli aziendali, tra cui danni a capannoni, abitazioni rurali, opifici agricoli di tutti i comparti, pozzi, invasi e canali collettori, dissesti alle strutture, inondazioni, invasioni di pietre, fango, detriti vari, nonché “danni alle strade poderali con requisiti di ruralità, sempre private, esclusivamente a servizio dei proprietari frontisti latitanti; possibili ripristini mediante ricariche di ghiaia e da materiale stabilizzato;…; danni ai canali di scolo aziendali”. Il Decreto Ministeriale pubblicato sulla G.U. n. 13 del 18/01/2016, ha dichiarato l’esistenza del carattere di eccezionalità degli eventi calamitosi dell’ottobre scorso e, ai commi 3 e 6, ha chiarito: “In caso di danni causati alle strutture aziendali ed alle scorte possono essere concessi a titolo di indennizzo contributi in conto capitale fino all’80 per cento dei costi effettivi” e “compatibilmente con le esigenze primarie delle imprese agricole, possono essere adottate misure volte al ripristino delle infrastrutture connesse all’attività agricola, tra cui quelle irrigue e di bonifica, con onere della spesa a totale carico del Fondo di solidarietà nazionale”. Durante l’incontro presso la Sala consiliare del Comune di Guardia Sanframondi, è stato inoltre concordato che il Comune stesso farà richiesta per la pulizia dai fanghi del collettore interpoderale (cd. Peracchio), ostruito interamente a seguito dell’alluvione.

Redazione