Hitler, forni, docce: i migranti generano mostri

La protesta dei rifugiati e i commenti folli: situazione difficile stimolata da irresponsabilità

Montesarchio.  

Ammettiamolo: di per sé la notizia di una protesta di migranti africani, ospiti di un centro accoglienza, di questi tempi sarebbe robetta. Non è un fatto raro, non c'è, per fortuna, nulla oltre alla pacifica occupazione di una strada, per quanto possa portar disagio. E' un'emergenza, bellezza, e dunque vedere ragazzi di colore per strada, arrabbiati a torto o a ragione, nell'anno 2015 seconda metà vale poco giornalisticamente. Eppure c'è altro che colpisce. La reazione di molti cittadini, via social naturalmente, sarebbe utile fonte d'ispirazione per il quadro di Goya, nella versione 2.0. “Il sonno della ragione”, già, perché una protesta pacifica, senza casini, senza violenze, senza fumogeni, spranghe, spari, sputi, scontri ecc ecc ecc non avrebbe ragione, ponendo pure che sia sbagliata e campata in aria,di generare commenti inneggianti al linciaggio vero e proprio. Già perché un po' qua e un po' là la modalità di risoluzione della questione più gettonata è il fuoco: «Bruciamoli» o peggio, «Bruciamoli vivi» è l'assurda richiesta di più d'uno. Per non farsi mancare nulla poi c'è chi chiede i forni...par condicio vuole che ci sia ovviamente pure la richiesta delle docce, con tanto di santino di Hitler.  Tra chi vuol passargli sopra con la jeep, chi più semplicemente rimandarli a casa, chi alla fatica del fuoco e alle difficoltà di accenderlo preferisce la comodità del piombo. Un impazzimento collettivo, né più né meno, che non può essere semplicemente giustificato col razzismo. No, Montesarchio non è razzista

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Cristiano Vella