Molinara dedica una piazza al maestro Carmelo Cirocco

Il sindaco Addabbo: "Ha avuto un impatto enorme per la nostra comunità"

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Molinara.  

Potrebbe sembrare un evento provinciale, l'intitolazione di una piazza ad un maestro di musica locale. Una piccola storia. Già, ma le piccole storie, come ha riflettuto il Sindaco di Molinara Giuseppe Addabbo sono le vere fondamenta della comunità, più delle grandi storie.
Perché se oggi Molinara è un riferimento della musica bandistica e riconosciuta come “Città della Musica” lo deve anche, e probabilmente soprattutto a Carmelo Cirocco, meglio “Zi'Carmelo” per i molinaresi.
Gli ha voluto dedicare una piazza l'amministrazione comunale guidata da Giuseppe Addabbo, con una bella targa, ornata da un pentagramma: “Carmelo Cirocco ha avuto un enorme impatto positivo sulla nostra comunità, grazie alla sua passione, alla tenacia, ai sacrifici personali ha tenuto in vita una tradizione centenaria come la banda musicale. Per Molinara ha un significato enorme. Zio Carmelo ha avuto un grande merito, la storia è fatta di piccole cose, piccoli personaggi che hanno inciso sul destino della nostra comunità. E Carmelo Cirocco è un esempio in tal senso, ha inciso nella vita sociale, culturale e musicale del nostro paese”.
E anche l'assessore alla Cultura Lucilla Cirocco nel merito ha spiegato: “Quando si parla di musica Molinara è al primo posto. Quello di questa mattina è un grande tributo di Molinara per un cittadino indimenticabile e indimenticato. In maniera gratuita ha portato avanti la sua passione ma attraverso lo studio e il sacrificio, e così ha arricchito la nostra comunità: un vero esempio”.
Commossi i familiari, la figlia Donatella: “Ringrazio tutti, ho ricordato mio padre nella sua praticità e nella sua tenacia, nella costanza di insegnare ai ragazzi un linguaggio universale: quello della musica” e la moglie, un'energica signora dalla travolgente allegria “Sono molto orgogliosa, mio marito era amato da tutti e dava tutto per la musica, io borbottavo perché faceva tante cose e magari toglieva tempo ai servizi, però oggi sono felice perché era una passione. Spesso pure le mamme dei ragazzi borbottavano, perché si appassionavano alla musica, e mio marito diceva “Mica gli insegno a rubare? Gli insegno qualcosa si buono”.
Una contingenza confermata da chi ora dirige la banda, il maestro Rocco Baldino: “Avevo sette o otto anni, con un amico vedemmo passare la banda e ci infilammo tentando di suonare delle latte di metallo. Ovviamente ci cacciarono, ma decisi di tornare e ovviamente fu il maestro Cirocco a insegnarmi il clarinetto, quando dovevo poggiarlo sulla sedia perché non riuscivo a tenerlo in mano. Questo era il maestro Cirocco”.