Scuole Torre e Sala, Comitato: non devono essere demolite ma ristrutturate

Dettagliata analisi del comitato “Salviamo le scuole Torre-Sala e il quartiere Mellusi dallo scempio

scuole torre e sala comitato non devono essere demolite ma ristrutturate
Benevento.  

“Le dichiarazioni del Sindaco e dell’Assessore di ieri non corrispondono a quanto si legge nelle carte presentate dal Comune stesso”. Parte da qui il Comitato "Salviamo le scuole Torre e Sala e il quartiere Mellusi dallo scempio" che si oppone al progetto di rifacimento in programma per le strutture scolastiche.
“Essi dichiarano infatti – dettaglia ancora il Comitato – che l’abbattimento delle scuole Torre e Sala è dovuto all’alto rischio sismico degli edifici, ma ciò non è suffragato dagli atti formali. E non è solo questo. Vogliamo parlare della dislocazione degli alunni su tre sedi diverse e distanti tra loro e delle difficoltà didattiche che ciò comporterà? Vogliamo parlare delle navette promesse e presto naufragate in mancanza di permessi regionali? Vogliamo parlare della sicurezza del cantiere e della sua raggiungibilità da una fantomatica via Quasimodo, che non esiste in zona Mellusi? Vogliamo parlare della sicurezza del cantiere su cui non affaccerebbero altri edifici, con soli (si fa per dire) 45 appartamenti dei palazzi Marinelli che guardano nel cortile della Torre?”.

Il comitato poi si sofferma su quanto dichiarato dall'amministrazione illustrando alcuni parametri evidenziati da documenti ufficiali

Tratto da: REGISTRO UFFICIALE 2 DICEMBRE 2021 a cura del MINISTERO DELL’ISTRUZIONE PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica Componente 3 – Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici

Investimento 1.1: “Costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici”
A pag. 8 troviamo i valori attribuiti per il rischio sismico così distribuiti:
• • indice di rischio sismico (max 8 punti):
• - IR ≤ 0,2: 8 punti;
• - 0,2 < IR ≤ 0,4: 6 punti;
• - 0,4 < IR ≤ 0,6: 3 punti;
• - 0,6 < IR < 0,8: 1 punto;

Tratto da:
ALLEGATO 2 SCHEDA TECNICA PROGETTO del Comune di Benevento del 3 febbraio 2022 a cura dell’arch. Simona De Filippo
TITOLO DEL PROGETTO: Abbattimento degli edifici Torre e Sala e ricostruzione di un unico complesso scolastico: Intervento di riqualificazione energetica, strutturale e funzionale.

Pag. 18 Tabella 14 
14. INDICATORI ANTE OPERAM E POST OPERAM (ipotesi progettuale)
Indicatori previsionali di progetto Ante operam Post operam
Indice di rischio sismico 0.32 ≥1

E dunque il Comitato dettaglia: "Nella scheda tecnica redatta dal Comune troviamo a pag. 18 la tabella 14, in cui si riporta il grado di rischio sismico degli edifici oggetto dell’intervento. Come si vede il valore di rischio sismico dichiarato per la Torre è 0,32 (per la Sala è 0, 33), che corrisponde a un rischio di grado medio, che secondo la tabella del Ministero riceve una valutazione di 6 punti.
Al Comune di Benevento, tuttavia, per un probabile errore dal Ministero, a questo dato di 0, 32, si aggiudicano 8 punti e non 6 come previsto dalla tabella di valutazione. Questi 2 punti sono bastati a far salire in graduatoria Benevento dai 46 punti reali ai 48 punti fittizi, rendendola ultima città campana a beneficiare del finanziamento PNRR, a detrimento ad esempio del Comune di Grazzanise, il cui progetto, valutato pure con 48 punti, è stato scavalcato da quello di Benevento, perché l’edificio oggetto dell’intervento a Grazzanise è del 1970, mentre la scuola Torre del 1966.
Quindi con un rischio sismico di grado medio, si doveva pensare a una ristrutturazione e non all’abbattimento della scuola.
Questi sono i fatti.
Al contrario, il Comune ha rinunciato a ben 10 punti che pure avrebbe potuto avere, infatti, non ha inserito l’intervento in una progettualità triennale.
E neppure ha avuto 3 punti dal Ministero, previsti se l’edificio costruito fosse stato di minore volumetria. Infatti, le nuove costruzioni (scuole e auditorium) assommano a circa 4000 m 3 in più rispetto agli edifici esistenti. Per insipienza, il Comune rinuncia a 13 punti leciti, per ottenere 2 punti discutibili. Ma anche altre sono le cose risibili del piano, se la situazione non fosse drammatica: il piano beneventano giustifica la chiusura di via Marmorale, a pag. 9 della scheda tecnica, con il miglioramento degli standard di sicurezza degli studenti e dichiara: “In tal modo il traffico si svolgerà sulle strade limitrofe, attualmente poco utilizzate, e permetterà un utilizzo migliore del parcheggio situato alle spalle della chiesa di S. Gennaro”. Quale parcheggio? Dal progetto e sue modifiche successive, al posto del verde e del parcheggio ci dovrebbe essere il famoso auditorium. Chi ha redatto il progetto però è consapevole dell’importanza di via Marmorale, se dichiara che le altre vie limitrofe sono poco utilizzate. Le vie adiacenti non sono poco utilizzate, svolgono il loro ruolo di normale deflusso dall’arteria principale che, lo voglia o no il tecnico del Comune, è via Enzo Marmorale, in prolungamento di via Francesco Flora, costituendo con questa un’arteria parallela a sud del Viale Mellusi, che consente l’ingresso e l’uscita dal centro urbano in linea retta. Oggi, per ragioni di sicurezza, l’ultimo tratto di via Marmorale è a senso unico. Il traffico in ingresso in città è deviato su via D’Annunzio, che ha un andamento assai sinuoso. Scaricare tutto il traffico su quest’ultima arteria comporterebbe intasamento e intralcio del traffico, con aggravio di smog. Inoltre, via Marmorale è servita da due fermate di autobus, che quindi si perderebbero. E che percorso farà l’autobus nella visione futurista del Comune? Certo non potrà passare per via D’Annunzio, a causa della tortuosità e strettezza di questa. Altro rilievo al piano del Comune è l’incongruenza a pag. 7, dove si dice: “Le due scuole infatti pur se rappresentative di una pregevole architettura razionalista del dopoguerra, progettate ed eseguite ad opera dell’Ufficio Tecnico Comunale, in un contesto urbano di edilizia abitativa di non eccelsa qualità, non presentano le caratteristiche tali da farle assurgere al valore di monumento”. Insomma, bisogna mettersi d’accordo: sono esempio di pregevole architettura razionalista o non lo sono?
Se lo sono (e lo sono), rappresentano un documento storico, segnano un’epoca, hanno una loro riconoscibilità che merita di essere salvaguardata. Il mostro cementizio che campeggia come illustrazione sul pannello coi dati del progetto davanti alla povera scuola Torre avrà queste caratteristiche? Ne dubitiamo. Le scuole Torre e Sala devono essere ristrutturate e non demolite. Via Marmorale non deve essere chiusa”.