Sembra quasi una nemesi: l'Appia Regina Viarum che vince il tempo, e viene riconosciuta patrimonio mondiale dell'Unesco, e c'è una strada statale 7, sua erede, che il tempo lo paralizza, per chi la percorre.
Mentre l'Appia viene premiata infatti la Statale Appia, che rimane dai tempi di Appio Claudio l'unica strada che collega la Valle Caudina (e non solo) a Benevento è (ancora) oggetto di lavori, file interminabili, tempi che si dilatano per chi per lavoro, per salute, o per qualsiasi motivo deve andare a Benevento o fare il percorso inverso.
Sì, lavori necessari, importanti, utili: persino obbligati vista l'usura cui è sottoposta una strada costretta ad ospitare un traffico di gran lunga superiore alla sua capacità. Capacità che sarebbe teoricamente di circa novemila veicoli al giorno secondo gli studi: ne passano circa ventimila invece vista la chiusura, ormai quinquennale della ferrovia Benevento – Cancello e la condizione, ben più antica, di unica arteria a servizio della Valle Caudina e anche del casertano.
Una condizione che ormai grava come un macigno sui pendolari e su chi è costretto a percorrerla ogni giorno, chiamato di volta in volta a fare i conti con il trattore, il camion, la mietitrebbia, i cinghiali, talvolta persino il bestiame.
Senza alcuna colpa naturalmente per camionisti e autisti delle macchine agricole, non certo divertiti a prendersi improperi da chi li supera.
E sì, è evidente: la lungimiranza di un paio di millenni fa di chi intuì che un corridoio tra Roma e la Puglia avrebbe potuto far molto comodo viene giustamente premiata a livello mondiale, la mancata lungimiranza di chi negli anni non ha immaginato volumi di traffico destinati ad aumentare ed esigenze di viabilità diverse rispetto ai tempi di carri e cavalli condanna oggi i poveri automobilisti a un'ora per un tragitto di poco più di dieci chilometri. E' inaccettabile.
E sì, quel territorio di comuni andati a briglia sciolta negli anni, più interessati all'orticello che a dialogare per un problema di tutti, oggi si ritrova con il problema di una strada anacronistica.
Potrebbero rimediare? Sì, unendo le voci per quella Benevento – Caserta che sanerebbe un vulnus per gli abitanti del Sannio, della Valle Caudina, dei paesi del casertano che gravitano su quell'arteria: ma il progetto è stato escluso dall'accordo di programma Anas – Mit. Secondo Salvini sarà recuperato. Lo sarà?
Va bene la soddisfazione per il riconoscimento Unesco: si usi la stessa lena tuttavia pure per battere sul tasto della Benevento – Caserta, imprescindibile per i territori e per chi ci abita. Perché chi deve fare un'ora di coda per quindici chilometri del riconoscimento Unesco, che sia benedetto, se ne fa davvero poco.