Benevento senz'acqua: problemi durante i lavori, no a strumentalizzazioni

Il servizio idrico sta tornando alla normalità. I vertici di Gesesa: nessuna responsabilità

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Benevento.  

Dopo una notte a secco altre quattro ore senz'acqua fanno soffrire Benevento. Per i lavori di riparazione, eseguiti dalla Regione Campania sulla condotta DN 500 Torano Biferno, si sono accumulate ore di ritardo che hanno lasciato la città priva di servizio idrico. Un problema al centro delle proteste di numerosi utenti che i vertici di Gesesa hanno voluto chiarire personalmente in un incontro convocato ad horas presso il serbatoio dei Gesuiti di via Monteguardia che si attendeva di far ripartire dalle prime ore del mattino e che è potuto essere riattivato solo alle 9.24.

“Comprendiamo e condividiamo l'esasperazione dei cittadini – ha chiarito il presidente di Gesesa Domenico Russo – ma è necessario evitare le strumentalizzazioni. I ritardi accumulati per i lavori ci hanno permesso di riattivare il serbatoio solo pochi minuti fa, ora occorre il tempo utile alla messa in pressione: in circa due ore dovrebbe essere ripristinato il servizio all'intera città”.

Poi spiega “In questa vicenda non c'è alcuna responsabilità di Gesesa e vorremmo evitare confusioni e strumentalizzazioni. Come spiegato nei giorni scorsi Gesesa stava già effettuando delle chiusure notturne (ndr programmate e comunicate) per far fronte alla carenza idrica, creando il minor disagio possibile agli utenti. Ieri, invece, la Regione ci ha informato della necessità di effettuare una riparazione sulla condotta Torano-Biferno, in zona Pezzapiana, e con la Regione Campania avevamo stabilito una chiusura dall'1 di notte alle 6 del mattino. Ci era stata data rassicurazione che entro le sei sarebbe stato possibile ripristinare il servizio. Alcuni problemi durante l'esecuzione dei lavori hanno causato ritardi e dunque non abbiamo potuto far altro che comunicare tempestivamente e puntualmente quanto stava avvenendo”.

“Gesesa ha di fatto prestato alla Regione Campania lo slot orario della chiusura già programmata per la notte che avevamo stabilito per ripristinare i livelli idrici nel serbatoio dei Gesuiti – aggiunge Salvatore Rubbo, amministratore delegato di Gesesa – lo abbiamo fatto per creare meno disagi possibili. Ci dispiace per quanto hanno dovuto subire gli utenti ma nulla è addebitabile a Gesesa che non ha potuto far altro che informare la cittadinanza di quanto stava accadendo e inviare autobotti alle utenze sensibili: il carcere e gli ospedali”.

Una situazione difficile che aggrava la carenza idrica che preoccupa già da giorni “Continueremo a monitorare la situazione. Il serbatoio dei Gesuiti ha solo 1,70 di acqua (ndr capienza 5 metri) e deve sopportare la richiesta dell'intera giornata. Saranno dunque necessarie altre chiusure notturne come quelle che stavamo già effettuando, arrecando il minor disagio possibile all'utenza”. Poi un appello ai cittadini “Raccomandiamo di evitare sprechi”.