Questione ospedale Sant'Agata, Comune chiede commissariamento e ricorso al Tar

Le proteste sul funzionamento dalle 8 alle 18 del Pronto Soccorso in Consiglio Comunale

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Il sindaco Riccio propone anche di consegnare le fasce tricolore al presidente De Luca

Benevento.  

Ieri, 1° luglio, si è celebrato, nella sede municipale di Sant’Agata de’ Goti, il Consiglio comunale aperto e monotematico avente ad oggetto la discussione sulle ultime vicende che hanno interessato l’ospedale Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, dopo la riduzione oraria degli accessi al Pronto Soccorso, comunicata con nota del 17 giugno 2024 dal Direttore generale, Morgante. Il sindaco Salvatore Riccio, ha chiarito che le sue interlocuzioni istituzionali, anche con il management del San Pio, fino a maggio, escludevano questa possibilità.

Non si è mai messa in dubbio la permanenza del Pronto soccorso a Sant’Agata de’ Goti - ha rimarcato il primo cittadino -. Il provvedimento, quindi, era inaspettato".

Al consiglio comunale hanno partecipato molti sindaci e sono intervenuti esponenti del Movimento civico, professionisti del settore, come l’avvocato Nicola Boccalone nonché il giornalista, Giancristiano Desiderio. Tutti hanno espresso disappunto per una scelta che certamente si discosta dalla previsione del provvedimento regionale.

Rispetto ad una scelta "scellerata del genere" - rimarcano dal comune saticulano -, il primo cittadino ha portato all’attenzione del Consiglio la richiesta, inviata nei giorni precedenti, al Ministro della Salute ed al Presidente De Luca per la nomina di un Commissario ad acta per l’attuazione del Decreto n. 41/2019 che istituiva, per il Presidio ospedaliero Sant’Alfonso Maia de’ Liguori, un Pronto soccorso in deroga, tenendo conto delle criticità che il territorio presenta in tema di accesso alle cure mediche.

Dalla discussione consiliare è emersa anche "la necessità di richiedere il commissariamento dell’Azienda ospedaliera San Pio e di promuovere un ricorso giurisdizionale dinanzi al Tar per l’ottemperanza al Decreto 41/2019".

Il sindaco Riccio, a sostegno delle azioni da intraprendere, ha, inoltre, proposto a tutti i Sindaci, presenti e non presenti, del territorio "di rimettere le fasce nelle mani del Presidente De Luca per combattere insieme la battaglia e far valere le ragioni non di Sant’Agata de’ Goti, ma dell’intero territorio che gravita attorno al Presidio ospedaliero e che non trova risposte alla necessità di tutela della salute".

Dagli interventi dei partecipanti è emersa la volontà di aderire alle proposte del Sindaco e del Consiglio partendo dall’adozione di distinte delibere dei singoli Consigli comunali ad oggetto la richiesta di commissariamento per l’attuazione del Decreto 41/2019 nonché, come proposto dal Comitato civico, "la richiesta dell’invio di ispettori del Ministero per il controllo della legittimità delle scelte operate dal Direttore generale del San Pio, dr.sa Morgante. Con i Sindaci del comprensorio, pertanto, sarà licenziata - scrivono ancora dal Comune di Sant'Agata - una delibera che conterrà tali richieste da parte di tutti i Consigli comunali".

“Sono certo, come ho potuto verificare nel corso della seduta, che le istituzioni locali insieme sapranno far sentire la loro voce, forti della partecipazione concreta di tutti gli amministratori, senza distinzione di appartenenza politica, ma solo motivati dall’essere cittadini di un territorio massacrato da scelte che guardano sempre più a bilanci e sempre meno a diritti fondamentali dei cittadini, come quello alla tutela della salute. Al di là delle contrapposizioni violente ed offensive sulle responsabilità, che non sono mancate, – ha poi dichiarato il sindaco Riccio –  voglio guardare alla necessità di rendere concreto l’impegno profuso in questi anni nei quali tutti, seppure con metodi diversi, abbiamo ricercato una soluzione degna di una comunità che appartiene ad un territorio troppe volte sacrificato. Finora ognuno ha svolto il proprio ruolo nella direzione che riteneva più produttiva per ottenere un risultato che non è arrivato. Oggi i tempi sono maturi per azioni di protesta condivise e forti”.