Tutto in pochi secondi, pochi secondi che però cambiano un'esistenza. Accade a Sant'Agata de'Goti, sabato sera, in una pizzeria in pieno centro: alcune coppie in giro per una passeggiata decidono di fermarsi per mangiare insieme. Uno dei figli, un bimbo di dieci anni, non parla più: ha un boccone bloccato in gola e non riesce più a respirare e sta diventando cianotico.
Nessuno se ne accorge tranne Lina, operatrice socio sanitaria di 51 anni, con una lunghissima esperienza in ambito sanitario alle spalle che per fortuna comprende benissimo la situazione, sposta le persone attorno al bimbo e compie repentinamente la manovra di Heimlich. Per fortuna la manovra ha subito effetto: il bambino espelle la massa di cibo che gli ostruiva le vie respiratorie e torna a respirare. Sta bene.
Si tratta di pochi istanti, in cui pochissime persone all'interno della pizzeria e addirittura al tavolo dove si è verificato l'episodio comprendono cosa sia accaduto: di fatto Pasqualina Ruggiero, Lina per gli amici, ha salvato la vita a un bambino. Comprensibile la concitazione del dopo, e ovviamente l'immensa gratitudine dei genitori nei confronti della donna: un gesto che rimarrà per sempre.
L'esperienza di Lina ha evitato una tragedia dunque, ma la circostanza evidenzia quanto sia importante preparare tutti, non solo gli operatori del mondo sanitario, a conoscere manovre salvavita come quella di Heimlich.