Dopo i docenti dell'Alberti è ora l'intero collegio dei docenti con in testa il dirigente Giovanni Marro dell'adiacente Istituto scolastico Galilei – Vetrone, sempre di piazza Risorgimento, ad 'alzare la voce' e ad accendere i riflettori sulle decisioni circa i trasferimenti degli istituti che devono essere abbattuti e ricostruiti grazie ai fondi messi a disposizione.
Ora il preside Marro ha riunito il collegio dei docenti e deliberato tutto il disappunto sulle modifiche apportate circa i loghi e i tempi dei trasferimenti delle attività didattiche. Al termine della riunione con i prof, il dirigente del Galilei Vetrone ha scritto una missiva al Prefetto di Benevento, al presidente della Provincia, al dirigente dell’Ufficio VIII Ambito Territoriale Scolastico per la provincia di Benevento, al sindaco alle studentesse e agli studenti iscritti all’IIS “Galilei-Vetrone”, alle famiglie degli studenti iscritti e a tutto il personale scolastico dell’Istituto tramite sito web Al sito web dell’Istituto oltre che alle Organizzazioni Sindacali della Scuola -Provincia di Benevento
“Il parziale abbattimento della sede centrale dell’Istituto”Galilei” di piazza Risorgimento a Benevento, e il conseguente problema legato ad una allocazione degli indirizzi presenti nella sede del “Galilei” stesso, è stato oggetto – scrive il preside Marro - di numerose riunioni tra l’Istituto e i vertici della Provincia di Benevento, Ente proprietario dell’immobile.
La Provincia, lo scorso otto maggio, previa convocazione, insieme alle altre scuole interessate da lavori di ristrutturazione e abbattimenti (IIS “Alberti” e “Galilei” e Liceo Classico “Giannone”), ha formulato una proposta che, sebbene non espressa compiutamente, ha cambiato notevolmente le intese raggiunte in precedenza, anche se non definitive. In particolare, nei mesi scorsi non c’è stata, da parte dell’Ente Provincia, la formulazione di criteri e indirizzi attorno ai quali concretizzare successivamente modalità e tempi dei trasferimenti. Ciò ha fatto detonare problematiche, e anche polemiche, dovendo, la Provincia, provvedere a ben tre trasferimenti di scuole superiori di media grandezza.
Criteri – rimarca il numero uno dell'istituto tecnico per Geometri e Liceo - che, oggettivamente, avrebbero dovuto riguardare, per tutti gli Istituti interessati, i seguenti punti: la durata dei lavori; l’incidenza della presenza di laboratori rispetto alla tipologia di scuola; la mobilità degli studenti.
La proposta palesata dalla Provincia si concretizzerebbe nel seguente modo: Trasloco dell’Istituto “Galilei” presso il nuovo Istituto di Piano Cappelle (circa 400 studenti); trasferimento di parte dell’Istituto “Alberti” presso la struttura del “Galilei” e parte presso l’edificio di via delle Poste; trasferimento del Liceo “Giannone” presso via Calandra (ex Università).
Questi trasferimenti, tuttavia, nell’arco di 6 mesi, (da settembre 2024 a marzo 2025), andrebbero di nuovo riprogrammati in ragione della conclusone dei lavori presso il Liceo “Giannone”, riconsiderando, presumibilmente, il ritorno del Liceo Scientifico “Galilei” a piazza Risorgimento e la ri-allocazione dell’”Alberti” a via Calandra.
La decisione tuona Marro -, al di là di apparire macchinosa, per alcuni aspetti inutile e maggiormente dispendiosa rispetto ad una razionale visione dell’intera problematica, tuttavia non affronta e risolve le numerose criticità insite.
Prima tra tutte è la dislocazione del nuovo Istituto quasi completato a Piano Cappelle. Soluzione poco funzionale, per l’intero plesso del “Galilei”, per l’oggettiva difficoltà di raggiungere, da parte degli studenti (circa 400), la località di Piano Cappelle.
Trasferire una delle tre sedi di piazza Risorgimento (Galilei, Alberti o Giannone), significherebbe prevedere una mobilità che oscilla tra i 400 e gli oltre 800 studenti circa. L’ipotesi di trasferire 400 studenti da piazza Risorgimento a Piano cappelle, come mero esempio, prevederebbe l’utilizzo di almeno 7 pullman che dovrebbero portare gli studenti a scuola per le ore 8.00 e farli defluire intorno alle ore 13.00. Studenti, dei quali circa l’80%, proveniente dai vari paesi della Provincia. Questa soluzione necessiterebbe di una armonizzazione degli orari dei trasporti dalla provincia sul capoluogo, per permettere, poi, agli studenti di raggiungere Piano cappelle. Oggi non succede perché il terminal si trova alle spalle dell’Istituto “Galilei”.
Stesso discorso per la fine della giornata scolastica con una previsione aggiuntiva di classi e corsi con rientro pomeridiano (il corso di Liceo Quadriennale prevede due rientri settimanali). Decisione dispendiosa che prevede un costo eccessivo per anno scolastico con incremento del traffico cittadino e relativo inquinamento ambientale. Tuttavia nel nuovo plesso di Piano Cappelle non vi sono spazi sufficienti ed è impossibile dividere le aule per un particolare sistema a convezione forzata, che rende estremamente complesso, se non impossibile, l'eventuale frazionamento degli ambienti.
Inoltre il nuovo plesso nasce come nuova sede dell’Istituto Tecnico Agrario “M. Vetrone”, la cui struttura attuale necessita da anni di una significativa ristrutturazione. E dunque il trasferimento di 10 classi dell’Istituto Agrario e 27 classi di piazza Risorgimento non avrebbe capienza nel nuovo plesso, che dispone massimo di 22 ambienti tra aule e laboratori. La soluzione cervellotica della Provincia prevede un’alternanza di assegnazioni e riassegnazioni dei due Istituti (Galilei e Alberti). I lavori che interessano il Liceo Giannone sono di ristrutturazione e hanno come scadenza il mese di marzo 2025, significa sei mesi (da settembre 2024), nei quali la sede del Liceo non è praticabile. I lavori previsti per gli Istituti “Galilei” e “Alberti” riguardano abbattimenti parziali e hanno una scadenza spostata in avanti di almeno due anni scolastici (2024/25 e 2025/26). È importante trovare una stabile sistemazione agli Istituti interessati dagli abbattimenti che è prioritaria rispetto ai sei mesi di lavori di ristrutturazione. Va evidenziato che, in linea di principio, vanno trasferiti gli alunni che frequentano le scuole dove ci sono corpi di fabbrica da demolire e non "sfrattati da casa loro" gli studenti che occupano strutture per le quali non è prevista alcuna ristrutturazione.
Noi abbiamo operato delle scelte dolorose e importanti prevedendo il trasferimento del C.A.T. (cinque classi con tre laboratori), la presidenza e tutta la Segreteria dell’Istituto nel nuovo plesso di Piano Cappelle.
Non occupiamo spazi altrui e vogliamo restare a casa nostra. Alcuni mesi fa (settembre/ottobre 2023) è stata formulata una proposta dal nostro Istituto per continuare ad ospitare le 22 classi di Liceo Scientifico nella parte non interessata all’abbattimento dell’immobile del “Galilei” di piazza Risorgimento. Proposta vagliata e valutata per la sua fattibilità con i tecnici della provincia, dopo vari sopralluoghi concordati ed eseguiti con i docenti professionisti dell’istituto. Le varie progettualità sono state corredate anche da un dettagliato piano costi presentato all’ente Provincia. Pertanto l’Istituto ha dimostrato l’assoluta disponibilità rispetto a lavori pur necessari. In data 8 maggio è stata presentata dall’ente provincia una proposta mai accennata nè formulata nei precedenti incontri avuti con un intervallo quasi mensile. L’Istituto, nel corso del presente anno scolastico, nell’ordinaria comunicazione con le famiglie, le ha rassicurate circa la possibilità di non spostare, almeno i percorsi liceali, da p.zza Risorgimento.
La percezione avuta dalle famiglie degli studenti ci porta a pensare, con una certa sicurezza, che lo spostamento presso la sede di Piano Cappelle sarebbe assolutamente dannoso per l’utenza dell’Istituto e ne minerebbe la sopravvivenza. I nostri ragazzi – conclude Marro - hanno già subito abbastanza disagio, quest'anno, per la realizzazione del nuovo laboratorio di costruzioni dell'Unisannio (demolizione di un campo sportivo e inagibilità di un altro). Lo stesso è vissuto anche da tutto il personale del “Galilei” a fronte di un parcheggio più che dimezzato e riduzione degli spazi per i punti di raccolta in caso di emergenza. Scelte verticistiche dell'ultimo momento ci vogliono addirittura fuori dalla nostra scuola. È una soluzione inaccettabile”.
Per questi motivi ampiamente esposti l’Istituto chiede “un intervento presso gli Uffici competenti per trovare una soluzione trasparente, equa e funzionale per l’Istituto”.